Nell’ambito del “Festival Internazionale di Poesia” di Genova, martedì 18 giugno ore 17, presso il Palazzo Ducale, Sala Camino, sarà presentato il volume collettaneo “Vladimir Majakovskij. Visione ed eversione di un’opera totale” a cura di Alfonso Amendola e Annamaria Sapienza (Edizioni Liguori, 2012). Ne discutono: Alfonso Amendola (docente di Sociologia degli audiovisivi sperimentali – Università di Salerno), Claudio Pozzani (Direttore Festival Internazionale di Poesia), Marco Romei (Drammaturgo del Teatro delle Nuvole), Franca Fioravanti (regista del Teatro delle Nuvole).
Il volume “Vladimir Majakovskij. Visione ed eversione di un’opera totale” è un lavoro collettivo per raccontare un artista complesso e multiforme che appare, per sue caratteristiche strutturali, inafferrabile e impossibile da recingere in alcuna definizione. Protagonista delle avanguardie sovietiche in un ambiente particolarmente fecondo di stimoli quale la Russia pre-rivoluzionaria, Majakovskij rappresenta una singolare figura di poeta, attore, pittore, disegnatore costantemente alla ricerca di forme espressive nelle quali veicolare una indomabile creatività. La produzione majakovskijana si caratterizza, com’è noto, per la rappresentazione di un desiderio estremo di libertà artistica, priva di pregiudizi teorici e applicativi, irrinunciabile e necessaria. Il volume, dal taglio introduttivo, è necessariamente redatto a più mani e si compone di saggi affidati a giovani specialisti nei settori di volta in volta analizzati (Aurora Egidio, Maria De Vivo, Stefano Perna, Mario Tirino, Roberto D’Avascio, Antonino Masiliotti, Vincenzo Del Gaudio, Igor Canto, con un’appendicie sul Teatro delle Nuvole, a cura di Marco Romei e Franca Fioravanti). Il libro, concepito da Alfonso Amendola e Annamaria Sapienza, docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo all’Università di Salerno, si rivolge tanto agli studenti quanto ai sempre numerosi appassionati e cultori del grande maestro russo, che possono ritrovare il poliedrico artista nella veste di potente visionario ed anticipatore del nostro contemporaneo.
A seguire sarà proiettato il film “La signorina e il teppista” (1918), diretto da Evgenij Slavinskij e Vladimir Majakovskij (anche protagonista della pellicola), liberamente ispirato a “La maestrina e gli operai” di Edmondo De Amicis. Si tratta di una testimonianza audiovisiva eccezionale, in quanto unica opera filmica pervenutaci integra del grande intellettuale georgiano. Il film viene presentato con un’innovativa colonna sonora, realizzata da K.Lone, giovane musicista salernitano specializzato nella sperimentazione elettronica, che ha riscritto radicalmente e visionariamente l’opera del 1918. La risonorizzazione elettronica del film rientra nella collana multimediale Mute Strikes Again. Re-sound dei classici (diretta da Alfonso Amendola e coordinata da Vincenzo Del Gaudio, Alfredo De Sia, Luca Lanzetta, Mario Tirino). La signorina e il teppista” è ambientato in un povero quartiere operaio e narra la storia del giovane sbandato Saltafinestra, che nel film ha il volto e la potente fisicità di Vladimir (e che al meglio lo mostra in quella “ruvidezza infinitamente fragile” nella bellissima definizione di Mejerchol’d). La storia è semplice e “classica”: Saltafinestra, ragazzo di strada, la cui esistenza è un misto d’arroganza, risse e disperazione si redime nel nome dell’amore. Il mostra un taglio da “mélo popolare”, che molto si distanzia dalla tensione futurista di Majakovskij e per questo costituisce ancor di più un prezioso ed originale contributo per comprendere la complessità del grande autore di Bagdadi.