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Confesercanti, “L’Italia parla impresa”. Delegazione pompeiana di imprenditori partecipa all’assemblea elettiva 2013

L’imprenditoria italiana è stretta in una morsa micidiale. Questo è quanto è emerso dall’assemblea elettiva nazionale della Confesercenti tenutasi a Roma, presso l’Auditorium della Musica, il 19 giugno 2013. Tante le delegazioni di imprenditori giunte da tutta Italia per partecipare all’incontro. Fra esse, un gruppo di esercenti pompeiani accompagnati da alcuni colleghi ischitani. Promuovere interventi per favorire la ripresa e la crescita dell’imprenditoria italiana: questo il tema di fondo del dibattito. La convention, organizzata dalla Confesercanti e da Rete Impresa Italia, si è aperta con i saluti del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Poi, una serie di collegamenti da alcune città italiane con esponenti del mondo dell’impreditoria. Milano, Firenze, Bologna, Napoli e Messina. Queste le città campione scelte per testare con mano le difficoltà quotidiane con le quali il sistema impresa si scontra quotidianamente. Testimonianze fornite in tempo reale che hanno attenzionato precise criticità. Dalle lungaggini burocratiche, alla pressione fiscale ai limiti del sopportabile, dall’ ipotesi dell’innalzamento dell’iva al 22% entro la fine di giugno, alla mancanza di adeguate infrastrutture, dalla minaccia costante del “made in China”, alla difficoltà delle aziende di accedere ai prestiti bancari e allo scarso potere d’acquisto delle famiglie. E non è mancato un riferimento preciso all’inadempienza dello Stato a saldare, in tempi ragionevoli, i crediti alle imprese private.

Temi caldi che sono stati affrontati nella relazione stilata dal presidente nazionale della Confesercenti Marco Venturi. Un’analisi puntuale degli ostacoli con i quali il sistema impresa del Bel Paese si confronta, uscendone devastato. Le serrande dei negozi chiudono a ritmo esponenziale e non va certo meglio alle aziende. Una situazione ai limti del collasso alle quali le realtà imprenditoriali locali cercano di reagire sperimentando progetti. Reinventarsi per soppravvivere alla crisi limitando i danni. Questo il comune denominatore delle testimonianze riportate dagli esercenti nel corso dei collegamenti.  Interessante il caso di Messina dove alcuni imprenditori del centro storico (250 in tutto) si sono uniti dando vita alla nascita del “Consorzio Commerciale Naturale”. Un’alternativa per contrastare il fenomeno della diffusione, su vastissima scala, dei centri commerciali. Questa, una delle questioni particolarmente sentita anche dalla delegazione di imprenditori pompeiana. Non è certo un mistero che la realizzazione del centro commerciale “La Cartiera” ha riscritto la mappatura del commercio nella cittadina mariana. E Pompei è come Messina. Ha un centro cittadino in sofferenza che ha bisogno di un nuovo, vitale, impulso commerciale. Reinventarsi, mettersi in gioco applicando nuove strategie di mercato. Su ciò hanno concordato tutti gli imprenditori presenti all’incontro, pompeiani e non.

E lo Stato invece? Cosa può e deve fare per dare nuova linfa all’economia nazionale? La sua parte di sicuro. Se non da leone, quantomeno accettabile. Ad illustrare le linee guida degli internenti che da qui a breve verranno promossi dal governo targato Enrico Letta, ci ha pensato il ministro per lo Sviluppo Economico Flavio Zavonato. Il governo sta vagliando una serie di proposte e disegni di legge che mirano al rilancio dell’economia italiana. Questa la rassicurazione del ministro. E pare che l’innalzamento dell’iva al 22% entro la fine di giugno sarà bloccata. Insomma ogni strada sarà battuta dai politici per favorire la ripresa del sistema impresa Italia. Il tutto, con un occhio puntato all’occupazione giovanile e agli interventi per arginare il dilagante fenomeno della disoccupazione. Parole, quelle del ministro, che restituiscono un pò di speranza a quanti, quotidianamente, cedono sotto i colpi sordi della crisi. E poco importa se sei imprenditore, impiegato, operaio. L’Italia soffre tutta e a prescindere dalle categoria sociali. E la scarsa domanda condiziona, inevitabilmente, l’offerta.

Una giornata a Roma quella degli esercenti pompeiani. Una esperienza che noi de “il Gazzettino Vesuviano” abbiamo deciso di condividere con loro. Un’occasione di confronto, su scala nazionale e locale, sulle principali questioni che affliggono l’Italia. A Pompei come ovunque, l’imperativo categorico è uno: ripartire. Con buona pace dello Stato e delle amministrazioni locali.

Marianna Di Paolo      

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