Sospensiva del Tar: gli avvocati salvano la sede distaccata del Tribunale di Gragnano

gragnano nuovo tribunaleIl TaR Campania Napoli, prima sezione, su ricorso dell’Associazione Forense di Gragnano presieduta dall’Avv. Mario Afeltra, ha ordinato la sospensione della avviata procedura di soppressione della locale sede distaccata di Tribunale.

Emessa ieri l’ordinanza di sospensiva n. 969/13  che blocca il provvedimento n. 101/13 del 25 marzo scorso con cui il Presidente del Tribunale di Torre Annunziata avviava l’accorpamento alla sede centrale torrese di tutti gli uffici e le attività sinora svolte presso il nuovo palazzo di giustizia a Gragnano. Il decreto presidenziale determinava di fatto la soppressione della detta struttura, in adempimento del d.lgs. 155/12 emanato nell’ambito delle più generali scelte di pubblico risparmio decise dal governo Monti.

Ma gli Avvocati del locale Foro non si sono rassegnati a perdere un così fondamentale presidio di giustizia: hanno impugnato il relativo provvedimento presidenziale ed il TAR ha dato loro ragione!

Centinaia di avvocati convocati in assemblea straordinaria a maggio scorso dalla locale Associazione Forense hanno sottoscritto il relativo ricorso ed hanno visto premiata la loro battaglia in difesa dei cittadini.

“Il provvedimento impugnato” scrive il TAR nella sua ordinanza “per il suo effetto dirompente sull’organizzazione dell‘attività giurisdizionale del territorio di riferimento e per l’aggravio che determina per l’attività professionale  svolta dai ricorrenti, è produttivo di danno grave ed irreparabile” ed  “appare pertanto opportuno disporne la temporanea sospensione, in attesa del prossimo esito del giudizio di costituzionalità” pendente sull’intera normativa revisionistica della geografia giudiziaria del nostro Paese.

AFELTRA foto luglio2012“E’ una prima grande vittoria” afferma l’Avv. Mario Afeltra, Presidente della locale Avvocatura, “quella oggi da noi ottenuta avverso provvedimenti istituzionali miopi e improvvidi, volti a sopprimere un fondamentale presidio di giustizia, insistente su un comprensorio vastissimo comprendente ben sette Comuni e popolato da circa centomila abitanti, interessato peraltro da preoccupanti fenomeni di criminalità, sia organizzata che comune. Non si può fare economia con la Giustizia! E’ una scelta grave ed errata, che rischia di determinare un abbassamento del livello non solo di legalità ma più in generale di civiltà del nostro comprensorio. Ecco perché noi Avvocati non ci siamo arresi ed abbiamo raccolto questa sfida nei confronti dello Stato, della Politica, delle pubbliche istituzioni.

E certo non lo abbiamo fatto per interessi di bottega o di corporazione: gli avvocati, infatti, avrebbero egoisticamente ben più interesse a recarsi ogni giorno in un solo grande ufficio giudiziario, nella fattispecie a Torre Annunziata, per ivi trattare ogni tipo di causa, invece che peregrinare affannosamente tra i tanti uffici circondariali esistenti.

In realtà, invece, quella che gli Avvocati stanno combattendo è una generosa battaglia di civiltà in favore dei cittadini, dei quali essi non dimenticano mai di essere gli strenui e quotidiani rappresentanti e difensori, fuori e dentro le aule di giustizia, a tutela dei loro diritti e delle loro libertà fondamentali.”

“E’ un primo importante traguardo quello raggiunto,” – prosegue l’Avv. Afeltra – “che condivido con tutti i colleghi ed in particolare con i  Consiglieri del Direttivo dell’Associazione Forense che mi onoro di presiedere, tra cui, per tutti, desidero menzionare il mio Vicepresidente, l’Avv. Francesco La Mura, per il contributo costante, qualificato ed appassionato che ha saputo offrire in tutte le fasi anche difficoltose e complesse della vicenda.

Un ringraziamento speciale, ovviamente, intendo riservarlo ai valorosi colleghi che hanno autorevolmente patrocinato, beninteso del tutto gratuitamente a conferma dell’alto senso di solidarietà professionale forense che li contraddistingue, la vittoriosa impugnativa giurisdizionale: l’Avv. Alberto Vitale ed il Prof. Avv. Erik Furno, ai quali va l’apprezzamento vivo e sincero dell’intera classe forense che mi pregio di rappresentare.

Tengo peraltro a sottolineare che la stessa Avvocatura circondariale ed il locale Ordine Forense hanno pienamente condiviso la nostra battaglia, anche proponendo, con analogo successo, autonoma iniziativa giurisdizionale: di queste preziose e prestigiose sinergie solidaristiche non possiamo che rallegrarci, in quanto l’unità dell’Avvocatura è il presupposto indispensabile per l’efficacia di ogni sua azione”.

“Il nostro impegno” – afferma il Presidente Afeltra – “prosegue. A breve convocherò un’assemblea generale di tutti gli iscritti per comunicare il prezioso risultato conseguito e per annunciare che a metà luglio prossimo si discuterà, dinanzi al medesimo TAR Campania-Napoli, udienza inerente la sospensiva, richiesta con ulteriore distinto ricorso proposto da questa Associazione Forense, di ogni ulteriore provvedimento in atto volto alla soppressione anche del locale ufficio del Giudice di Pace”.

Un ufficio che oggi decide circa il settanta per cento delle cause e che di fatto rappresenta un vero e proprio “primo grado di giudizio”. Anche per siffatto ufficio, infatti, il Presidente del Tribunale di Torre Annunziata ha  avviato, giusta d.lgs. 156/12, la procedura di soppressione. Ed anche stavolta gli Avvocati non si sono rassegnati e l’hanno impugnata dinanzi al TAR.

“Non vogliamo”, conclude il Presidente Avv. Mario Afeltra, “che Gragnano ed il locale comprensorio, ove sempre ha brillato una gloriosa tradizione giuridica alimentata dalle istituzioni giudiziarie sin dal dopoguerra ivi esistenti, nonché dagli illustri ed indimenticabili Avvocati e Magistrati che le hanno vivificate ed onorate, improvvisamente ed inopinatamente, per illogiche ed incongrue scelte di spending review, venga rasa al suolo, desertificata di presidi giudiziari e definitivamente condannata e degradata ad un mortificante ruolo di territorio-dormitorio, in aperto spregio anche alla pur preziosa valenza di aggregazione e di sviluppo che dette pubbliche istituzioni giudiziarie comportano non solo dell’ “indotto” economico-commerciale, ma più in generale dello stesso progresso sociale, civile e culturale delle locali popolazioni”.

 

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