Pompei: convegno sui tempi “irragionevoli” del processo civile

20130622_105849 - CopiaProcesso civile e tempi “irragionevoli”, un connubio tristemente noto ai malcapitati utenti della giustizia in Italia. A discuterne, nel convegno organizzato dall’ordine degli avvocati di Torre Annunziata presso l’Auditorium degli Scavi di Pompei, illustri esponenti del mondo accademico, forense e della magistratura: avv. Claudio D’Alessio (sindaco di Pompei), dott. Oscar Bobbio (presidente del tribunale di Torre Annunziata), prof. Franco Tortorano (presidente dell’unione regionale degli ordini degli avvocati della Campania), avv. Gennaro Torrese  (presidente dell’ordine degli avvocati di Torre Annunziata), dott. Francesco Paolo Rossetti (magistrato presso la corte di appello di Napoli), dott. Pietro Lupi (magistrato presso il tribunale di Napoli), prof. Angelo Scala (ordinario di procedura civile presso l’università di Napoli Federico II), dott.ssa Adelaide Amendola (magistrato presso la corte suprema di cassazione), prof.  Sandro Staiano (ordinario di diritto costituzionale presso l’università di Napoli Federico II) e dott. Ernesto Lupo (già primo presidente della corte suprema di cassazione) .  Molteplici i temi affrontati dai relatori: dagli strumenti per “smaltire” i carichi giudiziari al processo telematico, dall’appello alle posizioni della dottrina e i principi costituzionali in ambito processuale.  Essenziale, hanno ribadito gli esperti, eliminare le lungaggini processuali che hanno un costo anche in termini di PIL, come  evidenziato dall’OCSE, scoraggiando gli investimenti stranieri in Italia. Processo civile rapido, con tempi certi e buone sentenze, questo il messaggio dell’evento odierno, che ha visto la partecipazione di numerosi addetti ai lavori e cittadini. Un evento che, speriamo, si ripeta presto per rendere  quegli stessi cittadini partecipi dei temi della giustizia in attesa di una  sua riforma organica,  affinché i diritti vengano effettivamente esercitati  e non restino relegati  all’inchiostro e alla carta su cui sono impressi.   

                                                                                                                                             Claudia Malafronte

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