Tutto tace a Ercolano dopo il drammatico gesto costato la vita ad Antonio Formicola. Un onesto fioraio esasperato dalle lentezze burocratiche della macchina comunale, un uomo avvilito da una società cinica e sorda nei confronti di chi versa in difficoltà, un padre di famiglia che ha trovato la morte lanciandosi nel vuoto dall’ufficio del sindaco dopo essersi cosparso di benzina. Ebbene ad oggi “tutto tace”: subito dopo il fatto si erano raccolte firme per le dimissioni del sindaco Vincenzo Strazzullo, ma di questa petizione non si sa più nulla ne del cambio di Giunta e dirigenti comunali tanto inneggiato nelle ore successive alla tragedia.
Ancora una volta il pietoso silenzio, l’indifferenza cala a Ercolano su una tragedia che si sarebbe potuta evitare forse con un po’ di umanità. Si pensa alla famiglia di Antonio Formicola, al dolore di chi ricorda un uomo onesto domandandosi incredulo come si possa ridurre un padre di famiglia ad un tale livello di disperazione da privarsi del bene più prezioso in modo così drammatico. Non rimane adesso che confidare nel lavoro investigativo della DIA (direzione investigativa antimafia) e della Magistratura che sulla vicenda hanno immediatamente avviato indagini scrupolose. E’ tempo che chi ha sbagliato, se errore c’è stato, paghi, che si renda una volta per tutte giustizia a chi in fondo è reo solo di essere rimasto nella propria realtà d’origine investendo nella stessa. Intanto un silenzio irreale è piombato su una città già oppressa dall’afa estiva: silenzio che si spera possa essere presto squarciato da un vento di pulizia e giustizia anelato da troppo tempo ormai dalla comunità ercolanese.
Alfonso Maria Liguori