Consiglio comunale fiume, con ben quattro ore di discussione accesa, come sempre su punti lontani dall’ordine del giorno. Dieci gli argomenti da trattare secondo il calendario dell’assise: approvazione verbali, comunicazioni, cittadinanza ad Abu Mazen, rateizzazione TARSU, regolamento opere comportanti manomissione di suolo pubblico, rinnovazione commissione elettorale e tre casi di debiti fuori bilancio del V e VII settore. La maggioranza tiene su tutti i punti e addirittura ottiene l’unanimità per la cittadinanza onoraria al leader palestinese. Ma la vera insidia di questo consiglio è tutta nella locuzione sibillina “comunicazioni”. Oltre al passaggio del consigliere Raffaele Matrone da Alleanza per l’Italia a Centro Democratico, essa nasconde una della questioni più spinose: la privatizzazione dei servizi cimiteriali. Sul punto quattro consiglieri dell’opposizione avevano chiesto chiarimenti (Arpaia, Cipriano, De Gennaro e Genovese). A rispondere è lo stesso sindaco Claudio D’Alessio che fa riferimento alla relazione del dirigente competente. I servizi cimiteriali, ha affermato il primo cittadino, sono stati affidati alla ditta Mirca di S. Antonio Abate che ha sottoscritto il contratto lo scorso 20 giugno essendo dotata di tutti i requisiti tecnici e finanziari, nonché di quelli richiesti dal protocollo di legalità. L’affaire cimitero, tuttavia, accende gli animi dell’opposizione. Il consigliere Lello De Gennaro (Alternativa Pompeiana) denuncia la lievitazione dei costi: “Avevate detto che con la privatizzazione i cittadini non avrebbero pagato un euro in più e che un giorno ci saremmo rallegrati di questo provvedimento. Come è possibile, allora, che si passi da un costo di 100 a 314 euro? A quanto ammonta l’IVA? Prima non veniva applicata? Denuncerò tutte le illegalità”. Delicata anche la questione occupazionale sottolineata da Giuseppe Del Regno e Alfredo Benincasa (Unità e Impegno): “Dobbiamo tutelare i tre ex dipendenti del cimitero che ora sono disoccupati. Solo a Pompei lavorano i cittadini di altri comuni mentre i Pompeiani vengono licenziati”. Questione occupazionale che riguarda anche due ex lavoratori dell’AIPA, concessionaria del servizio sosta. Sul punto interviene il consigliere Alfonso Conforti (Forza Sud), delegato a trasporti e parcheggi: “Ho chiesto sia per il cimitero che per i parcheggi di preservare il livello occupazionale. Mi è stato risposto che è illegale. In particolare nel contratto con l’AIPA sono contemplate solo quattro unità lavorative. Le due aggiuntive erano previste solo per l’avvio del servizio, quindi la società è in regola”. Unanime, invece, il consenso per la cittadinanza ad Abu Mazen, sostenuta da Antonio Ebreo (UDC), delegato alla cultura: “Con questo provvedimento la città di Pompei ha avuto una risonanza internazionale positiva. Abu Mazen non è un terrorista, come affermato da chi non conosce la storia, essendo leader di Al Fatah e non di Hamas. L’ambasciatore palestinese all’ONU, d’accordo con l’ambasciatore israeliano, ha proposto di organizzare un incontro per la pace a Pompei”. Maggioranza e opposizione ancora compatte, con l’eccezione di Giorgio Arpaia (PdL) astenuto, sul regolamento dei lavori che manomettono il suolo pubblico. Mai più buche dimenticate o voragini aperte subito dopo interventi di società private, da oggi chi danneggia paga. Questione controversa, dopo tale liaison, sulla rateizzazione della TARSU. È il vicesindaco Claudio Alfano (PD), delegato alle finanze, a spiegare che “si doveva rispettare il vecchio regolamento comunale sulla TARSU che prevedeva solo tre rate. Non è stato possibile aggiungerne una quarta per la TARES. PUBLISEVIZI (concessionaria della riscossione, ndr) ha previsto per i meno abbienti la possibilità, su richiesta, di rateizzare la seconda rata”. L’opposizione, tuttavia, non ci sta, affermando che altri comuni hanno suddiviso in quattro tranches l’imposta. Contestata anche la scelta del 30 settembre per l’ultima rata, avendo il comune la possibilità di dilazionarla fino al 31 ottobre, dando maggior respiro ai cittadini. Rinviato, invece, su proposta del sindaco e con la sola opposizione di Arpaia, il rinnovamento della commissione elettorale. Dopo cotanto consenso, però, gli ultimi tre casi di debiti fuori bilancio hanno visto l’intera minoranza abbandonare l’aula. Così, in meno di un minuto, si sono esauriti tre punti e diverse migliaia di euro che graveranno sul bilancio dei cittadini.
Claudia Malafronte