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Boscoreale: attesa per gli eletti. Poi il governo

Sei gruppi per cinque assessorati e una vicesindacatura, senza contare lo schieramento del sindaco. Chi farà un passo indietro?

giuseppeBalzano sindaco (1)Si dovrà aspettare sino a lunedì primo luglio per avere il quadro completo del nuovo consiglio comunale di Boscoreale. La commissione elettorale, difatti, è ancora al lavoro per  verificare l’esattezza dei conteggi e delle preferenze assegnate a ciascun candidato. Compiuto il necessario passaggio burocratico, resta, dunque, da sciogliere il nodo politico che sta tenendo viva l’attenzione ormai da quasi quindici giorni e dare risposta alle domande che si pongono un poco tutti i boschesi: quanto peso avranno i partiti e gli schieramenti nella formazione della nuova Giunta? E, quali saranno i nomi sui quali cadrà la scelta di Balzano? Sarà solo un fatto politico oppure si punterà anche sui curricula e le competenze?  Per quello che riguarda quest’ultimo punto c’è da dire che il sindaco Balzano, sin da quando la sua candidatura a capo della coalizione di centrosinistra è diventata ufficiale, ha sempre dichiarato che la sua amministrazione si sarebbe caratterizzata per la trasparenza e per le competenze che si sarebbero messe in campo. Da questo deriva la risposta all’interrogativo sui nomi  di chi farà parte della Giunta. Ovvero, certamente, Balzano terrà conto dei nomi – e non solo –  che andranno a ricoprire gli incarichi di governo. Quanto, poi, peseranno i partiti e gli schieramenti nelle scelte, è tutto ancora da decifrare. Il quadro politico che risulta dalle elezioni è semplice, nella sua complessità. Pare un bizzarria  linguistica: «semplice, nella sua complessità». Eppure è così. Ci sono cinque gruppi politici per così dire “pesanti” e uno “leggero”: Bd (espressione del Partito democratico); Progetto per Boscoreale; lo schieramento di Giacomo Tafuro; la lista di Antonio Mappa; la formazione di Carmine Sodano e «Noi Sud».  Ovviamente, senza contare il gruppo di base del sindaco. Tra i cinque “pesanti” quello di Sodano non appartiene, diciamo, allo schieramento della “prima ora”. Ovvero, la coalizione di Balzano, in partenza, aveva tra i suoi sostegni anche «Noi Sud». Dunque, se si volesse dare un assessorato a ciascun gruppo: Tafuro, Mappa, Bd, “Progetto” e Sodano  rimarrebbero con il “cerino in mano” «Noi Sud» e la squadra del sindaco. Ovviamente, c’è da tenere presente che, durante la campagna elettorale, ha sostenuto Balzano una nutrita rappresentanza de «il Cittadino», il gruppo che aveva deciso di portare un proprio candidato sindaco: Nunzio Tufano, poi ritiratosi dalla contesa. Ammesso e non concesso, dunque, che Balzano decidesse di fare il classico passo indietro e non riservare alla propria squadra, visto che è rappresentata nella maniera più alta, ovvero con il sindaco, alcun assessorato, rimarrebbe a bocca asciutta «Noi Sud». Come far quadrare il tutto, allora? Una ipotesi che molti mettono in campo è quella dell’assessorato unico a uno schieramento che si dovrebbe formare tra Mappa e Tafuro. È una strada praticabile? In politica, tutto è praticabile, se c’è volontà. Anche perché, e questo sarà uno degli argomenti delle trattative che si sono avviate, per quello schieramento ci potrebbe essere visibilità attraverso altre strade e iniziative che si andrebbero a metter in campo. Altre “voci di dentro” della politica locale, invece, scarterebbero l’ipotesi assessorato al cartello politico di Sodano, e lo sostituirebbero con una carica importante (presidenza del Consiglio, vice sindaco) più incarichi di valenza in commissioni e iniziative. Accetterebbero, Sodano e il suo gruppo (compreso il senatore Pietro Langella che del gruppo è l’ispiratore) l’ipotesi di lavoro? Resta da vedere come si porranno, poi, i diversi schieramenti al loro interno. E queste sono faccende in cui Balzano non andrà, per correttezza, a mettere bocca. A lui dovranno sono arrivare le desiderata, ovvero, le rose dei nomi (o il nome del singolo) designati. Poi, la scelta, nel bene e nel male sarà solo sua. Così come sue, saranno le responsabilità della rinascita sociale, civile, politica e culturale di Boscoreale.

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