Relativamente alla proposta di variante allo strumento urbanistico per la realizzazione di un centro commerciale in via Luigi Cavallaro presentata dal Consorzio Investire Futuro e a seguito della denuncia per abuso di ufficio prodotta dallo stesso contro l’amministrazione per aver deliberato il proprio ‘no’ ad una struttura commerciale nell’ambito di un consiglio comunale convocato ad hoc, il Commissario ad Acta, a seguito della sentenza del Tar Campania 1112/2013 del 16/5/2013 ha deliberato di rigettare la proposta di variante sottolineando di non ‘poter prescindere dalle considerazioni politiche espresse nella seduta consiliare del 18 maggio 2013…espresse all’unanimità da tutti i rappresentanti eletti dalla cittadinanza di Scafati in seno al consiglio comunale, deputato a garanzia e tutela del territorio comunale”.
“Con la delibera adottata dal Commissario ad Acta – ha dichiarato il Sindaco Pasquale Aliberti – non solo si chiude una diatriba che ci ha sempre visti contrari alla volontà del Consorzio Investire Futuro e di Santocchio di realizzare un centro commerciale in un’area agricola, ma da ragione a quanto deliberato dal tanto criticato consiglio comunale del 18 maggio scorso, convocato tra l’altro in esecuzione delle disposizione dello stesso Commissario ad Acta.
Il Commissario, infatti, ha tenuto conto di quanto espresso in quella sede. In particolare, dell’impossibilità per lo strumento urbanistico di prevedere strutture commerciali su un terreno agricolo di proprietà privata, nello specifico di Santocchio. Nel redigendo Puc, infatti, lontani dalla logica dei centri commerciali abbiamo cercato di dare risposte e spazio alle famiglie e alle attività commerciali esistenti; In secondo luogo, ha confermato le ragioni da noi addotte sin dall’inizio per contrastare la realizzazione di tali strutture: motivazioni di natura ‘urbanistica’, in quanto la presenza di un centro commerciale a Scafati avrebbe ricadute negative e disastrose sulla viabilità, ‘commerciale’, poiché comporterebbe la distruzione e il fallimento della piccola e media impresa del territorio, ‘morale’, in quanto avvantaggerebbe e valorizzerebbe in maniera inaudita la proprietà di un privato. Questa amministrazione dimostra, ancora una volta, di aver compiuto scelte giuste orientate alla soddisfazione di interessi generali e complessivi e non dirette al perseguimento di scopi personali e privati”.