Ad Ercolano la politica vegeta nell’attesa di un “salvatore dall’alto”

strazzulloEstate all’insegna dell’alternativa “politica” per Ercolano. Sarebbero in molti a prendere le distanze dal Pd e dal governo locale guidato dal sindaco Vincenzo Strazzullo. Presa di posizione che potrebbe al termine del periodo estivo divenire ufficiale con scissioni interne e cambi di casacca eccellenti. Lassismo estremo, scarsa incisività e soprattutto poca attenzione alle problematiche comunitarie: questo alcuni addetti ai lavori contesterebbero al premier Strazzullo intento al momento a ricompattare il proprio team in vista di una ormai più che probabile ricandidatura alle prossime amministrative locali. In questo marasma restano miracolosamente a “galla” sempre le stesse figure politiche: si ha quasi l’impressione che a Ercolano si proceda per eredità virtuali ovvero per diritti acquisiti non si sa bene quando e come. La situazione è preoccupante: occupazione vicina allo zero, scarsa produttività e carenze igienico logistiche rilevanti minano seriamente la qualità d’esistenza di un territorio vesuviano di cui si continua a parlare, nonostante i brillanti successi ottenuti dalle forze dell’ordine e dalla magistratura,  prevalentemente per questioni legate a vecchi episodi di camorra che ancora suscitano notevole interesse tra i cittadini. Basti osservare all’assalto alle edicole in occasione della pubblicazione di un arresto eccellente o di rivelazioni eclatanti rilasciate da collaboratori di giustizia di contro all’indifferenza generale per eventi culturali tenuti in città per comprendere la portata di un malessere sociale senza precedenti.  Le associazioni di disabili chiedono a viva voce la bonifica di un territorio ancora in buona parte off limit per chi è reo solo di essere affetto da deficit motori o psichici. Insomma a Ercolano “non si muove nulla” ma si vegeta nell’attesa, come più volte ribadito, di interventi risolutori dall’alto o di un “salvatore della patria” difficilmente identificabile tra i principali esponenti politici una volta alla guida del paese e oggi  in auge tra i banchi del  parlamento.

Alfonso Maria Liguori

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano