Pompei, D’Alessio corteggia, a cena, il senatore Pietro Langella

Langella D'AlessioUna città in fermento. E’ pieno clima elettorale a Pompei. Contatti, incontri, primi approcci e tentativi più o meno seri si formare i nuovi blocchi che dovranno affrontarsi per la tornata elettorale per le amministrative 2014 che vedranno, appunto, la città mariana al voto.

Tra i primi a rendere pubblica la propria candidatura a primo cittadino, Carmine Lo Sapio, politico di lungo corso a Pompei, già più volte consigliere comunale ed assessore, anche con D’Alessio sindaco. Lo Sapio ha saputo creare negli ultimi mesi una rete di nuovi e vecchi sostenitori che non più di una settimana fa lo hanno acclamato candidato alla poltrona di sindaco per il 2014.

Tra quelli che aspirano a guidare Pompei ci sarà sicuramente Nando Uliano che con il suo Forum delle Associazioni è molto attivo in città già da qualche anno, sin dalla rottura con lo stesso Lo Sapio e la conseguente uscita dalla giunta D’Alessio della quale è stato anche vicesindaco negli anni passati.

Il sindaco uscente Claudio D’Alessio non sarà rieleggibile, e a questa notizia in tanti tirano un sospiro di sollievo. Di lui si è sempre detto tanto, troppo alla luce di quanto poco ha prodotto la sua amministrazione in dieci anni se si escludono feste, balli e cotillon, dove per cotillon si intendono i monumenti, lapidi, pietre e affini. Quasi una convenzione con la “pietra lavica” quella stipulata dal caro sindaco che ha “adornato” ogni angolo di Pompei di più o meno discutibili monumenti. A dire il vero dalla trave newyorkese del Trade Center, D’Alessio si è anche dedicato al “ferro” quale materia principe delle ultime opere d’arte fatte realizzare sul territorio comunale.

Ed è proprio questo suo nuovo amore per il sia pur meno nobile metallo, ma da sempre segno di robustezza, che forse lo spinge oggi a trovare nuove alleanze per un futuro, il suo,  che al momento non sembra avere proprio nulla ferreo e sicuro, sia chiaro parliamo dell’aspetto politico del futuro di D’Alessio.

E allora, dicevamo, si cercano alleanze. Alleanze forti con realtà emergenti, magari a cena.

Notizia di questi giorni è proprio data da una cena, ovviamente politica, tra il primo cittadino pompeiano ed il senatore Pietro Langella, senatore pidiellino e leader del Movimento Popolare Campano, nuovo soggetto politico che giorno dopo giorno si sta facendo largo in tutte le realtà locali. Il sindaco D’Alessio, ex Pd e, ormai, quasi ex UdC? Chissà, al momento non ci sono conferme di una possibile concreta alleanza tra il senatore boschese, tanto corteggiato su diversi fronti per il nuovo Movimento da lui voluto e fondato con un numeroso gruppo di amici, ed il sindaco all’epilogo Claudio D’Alessio, che avvicinandosi a Langella, concluderebbe l’arco costituzionale approdando sulle rive PdL, pur camuffandosi da MPC. Di certo il senatore Langella non sarà immune al richiamo della campagna elettorale nella città degli Scavi e del Santuario Mariano, e sicuramente sceglierà il suo candidato. Un candidato che dovrà rispettare obbligatoriamente i principi che lo hanno portato alla creazione del Movimento Popolare Campano, quelli di una svolta radicale nei riguardi del vecchio modo di fare politica, con massima trasparenza, con grande attenzione ai giovani e alle nuove idee.

Gennaro Cirillo

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