“La caduta di stile del sindaco di Laurito, che rasenta la misoginia, non nasce dall’amore per il territorio, ma da una volontà di esacerbare la dialettica politica per avere in questo modo un minimo di visibilità che altrimenti non avrebbe”. Così l’assessore provinciale Amelia Viterale al sindaco di Laurito Vincenzo Speranza. “Le mie dichiarazioni in merito alle ingenti somme spese sulle strade insistenti nei comuni amministrati da lui e dai suoi familiari- continua- si basano su dati certi e documentabili, che attestano lo sperpero perpetrato a danno della Provincia e del suo territorio. Il viadotto, di cui Speranza vanta i meriti e per cui sono stati spesi 700 mila euro, è poco più di un ponticello”. “Voglio ricordargli -sottolinea- che l’ennesimo “colpo”, che si stava realizzando sull’ultimo lotto della bretella in questione, è stato sventato solo con un mio insistente intervento, facendo così recuperare 900 mila euro alla Provincia. Loro sì che volevano realizzare una mulattiera! Il pavoneggiarsi politico del sindaco e il suo scimmiottare è volto soprattutto a giustificare la sua inerzia amministrativa ed il suo vivere di luce politica riflessa in attesa di averne una propria, sperando in un cambio di guardia familiare alla Provincia o alla Regione”. “Certo -conclude Viterale- il suo livore evidentemente nasce anche dal fatto che l’attuale assetto istituzionale, regionale e provinciale, lo ha privato degli emolumenti derivanti dal mancato rinnovo delle legittime quanto, così come pare, grasse consulenze che gli venivano conferite dall’Asl e dagli Enti. Ad ogni modo, considerato che a suo dire io sono disattenta per il territorio, certamente sarebbe più facile per lui, così come ha fatto per le consulenze a suo tempo ottenute, fare appello all’interno della propria cerchia familiare, che vanta rappresentanze politiche a livello regionale, provinciale e nazionale”.