Franco Astore, oltre quarant’anni di passione pura per il teatro

AstoreGli attori filodrammatici sono comunemente definiti dilettanti che recitano con passione e senza scopo di lucro. L’amatore recita a livello non professionale, anche se i termini dilettantismo e professionismo si intrecciano. Ci è capitato di assistere per caso ad uno  spettacolo  di dilettanti in cui spiccava un attore  veramente bravo, che, dopo la recita ci ha manifestato  questa sua grande passione. Franco Astore (tale è il nome dell’artista nella foto) ha calcato le tavole del palcoscenico dal 1969, cioè all’età di 17 anni, in “Questi Fantasmi”, nel ruolo di Raffaele il portiere in cui la sua espressività riscosse un buon successo. Nel 1970, per lo spettacolo “La Veglia”,  da Lui interpretato, l’allora futuro sindaco di Pagani (in seguito ucciso dalla camorra) scrisse un articolo di elogio per il teatro amatoriale e per Astore. E’ passato poi attraverso diverse esperienze di palcoscenico, quali “Miseria e nobiltà” di Scarpetta, “Miseria Bella”, “Don Raffaele il trombone”  e “Non ti pago” di Eduardo. Ci fu un periodo in cui si introdusse proficuamente  in quello che noi chiamiamo “Teatro di strada”, prova che  si rivelò utile nella manifestazione  “I Cortili della memoria” (organizzata dalla sua Compagnia), che fu, in sintesi, una sorta di teatro da strada con scene tra sacro e profano, sullo sfondo dei cortili del centro storico di Pagani; la rassegna  ottenne un successo senza precedenti con un’affluenza di pubblico che andò oltre le aspettative, tanto che l’esperimento fu ripetuto con successo a S. Valentino Torio in un programma dal titolo “Torna Maggio”. Nel “2008”, a S.Egido di Moltalbino, in onore del poeta Aniello Califano, autore di tante canzoni napoletane tra cui ‘O surdato nnammurto , fu messo in scena uno spettacolo sul grande autore napoletano, in cui Astore ha interpretato il maestro Gambardella, grande amico di Califano. Traendo le conclusioni, possiamo affermare che un filodrammatico come Franco Astore è animato da una passione pura, disinteressata. Che lo spinge ad operare anche senza il supporto di enti deputati a tale finalità.

                      Federico Orsini

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