Mandanti ed esecutori materiali di cinque omicidi commessi tra l’aprile del 1998 e il settembre del 2005: è con questa accusa che otto esponenti del clan Gionta, attivo principalmente a Torre Annunziata, ritenute esponenti del “gruppo di fuoco” del clan camorristico, sono state raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Napoli su richiesta della locale Procura antimafia.
Gli indagati sono ritenuti, a vario titolo, mandanti ed esecutori materiali di cinque omicidi commessi tra il 17 aprile 1998 e il 2 settembre 2005 nell’ambito della sanguinosa faida che, in quegli anni, ha visti contrapposti i Gionta al clan Limelli Vangone per l’acquisizione del monopolio su estorsioni e traffico di stupefacenti.
Gli omicidi sono quelli di Ciro Bianco, commesso a Torre Annunziata il 17 aprile 1998; di Domenico Savarese del 24 marzo 2004 a Trecase; di Liberato Ascione avvenuto a Boscoreale l’8 settembre 2004; il duplice omicidio di Carlo Balzano e Angelo Scoppetta perpetrato il 29 settembre 2004 a Torre Annunziata e l’agguato mortale a Domenico Scoppetta del 2 settembre 2005 a Torre Annunziata.
Il ruolo degli indagati negli episodi contestati è stato anche confermato dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia. I provvedimenti eseguiti fanno seguito a una serie di ordinanze e sentenze che hanno già colpito, negli ultimi anni, capi e gregari della cosca di “palazzo Fienga”.
Le indagini sono state condotte dai pm della Direzione distrettuale antimafia di Napoli e affidate ai carabinieri del comando provinciale di Napoli. I militari del Nucleo investigativo del gruppo di Torre Annunziata, hanno eseguito le ordinanze su richiesta del procuratore aggiunto Giovanni Melillo.
Gli arrestati sono Liberato Guarro di 47 anni, Giovanni Iapicca 41, Gennaro Longobardi 50, Giovanni Maresca 42, Umberto Onda 42, Antonino Paduano 46, Michele Palumbo 45 e Vincenzo Pisacane 56.