Questo ad oggi è lo stato in cui versa il perimetro esterno del MAV (museo archeologico virtuale) a Ercolano. Con un auditorium ad appannaggio di pochi eletti il celebre edificio viene “rispolverato” solo in occasione della visita di qualche pezzo da novanta del mondo politico o giudiziario. Poco importa poi se nei restanti 364 giorni dell’anno i corridoi esterni laterali vengono scambiati per vespasiani, se le condizioni igienico sanitarie dell’attigua area marcatale siano talmente penose da rasentare l’osceno, se i turisti puntualmente lamentino il pessimo stato di conservazione di un luogo simbolo della città . Di giorno è possibile rimirare sullo scalone d’ingresso persone che giocano a carte neanche si trattasse di un circoletto ricreativo, all’imbrunire giovinastri pascolare indisturbati e pronti a infastidire residenti e turisti. Non si comprende allora come si possa gestire un simile patrimonio recettivo con tanta superficialità da parte dell’amministrazione comunale . Tra l’altro non è sfuggita ai più una singolare vicenda : ultimamente durante una conferenza tenuta nell’aula magna del MAV si sarebbe cercato di attirare l’attenzione del pubblico su una presunta difficoltà economica in cui verserebbe il museo talmente in deficit da non garantire nemmeno la continuità dello stipendio ai dipendenti. Ci auguriamo che l’asta cerimoniale posta all’esterno del MAV sulla quale un giorno sventolavano il logo del sito e dell’Associazione antiracket di Ercolano essendo oggi priva di entrambi i simboli non testimoni la “resa senza condizioni” di un vero e proprio patrimonio per la città di Ercolano. La gente dinanzi all’ennesimo flop gestionale da parte del governo locale non crede più nei propri rappresentanti politici e continua a disertare sistematicamente le sedute consiliari rendendo ancora più penoso lo stato di una cittadina vesuviana ormai alle corde.
Alfonso Maria Liguori
