I giudici dalla seconda sezione della Corte di Assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere hanno condannato all’ergastolo quattro esponenti dell’ala stragista del clan dei Casalesi accusati di aver ucciso 6 persone nei 9 mesi in cui il capo stragista, Giuseppe Setola, detto O’Cecato, era latitante.
La sentenza emessa ieri che ha condannato all’ergastolo il boss Giuseppe Setola e altri tre esponenti del suo “gruppo di fuoco”, chiude parzialmente il cerchio sulla scia di sangue iniziata dopo la fuga di Setola, il 19 aprile 2008, dalla clinica di Pavia in cui era ricoverato per presunti problemi di vista. In particolare nel processo conclusosi oggi e’ stata riconosciuta la responsabilita’ dell’ala stragista dei Casalesi guidata da Setola, come richiesto nel corso della requisitoria dal pm della DDA di Napoli Cesare Sirignano, per gli omicidi di Umberto Bidognetti (2 maggio), padre del collaboratore di giustizia Domenico Bidognetti (cugino del boss Cicciotto e’ Mezzanotte), dei tre albanesi Ziber Dani, Arthur Kazani e Doda Ramis (i primi due uccisi il 5 agosto, il terzo il 21 agosto), dell’impiegato dell’agenzia di pompe funebri di Giugliano, poi risultato vittima innocente, Lorenzo Riccio (2 ottobre), del titolare di sala giochi di Castel Volturno Antonio Celiento (18 settembre), ammazzato poco prima dei sei ghanesi, e di Stanislao Cantelli (5 ottobre), zio di due collaboratori di giustizia ucciso in un circolo ricreativo di Casal di Principe.
I magistrati della corte di Assise, nel pomeriggio di ieri, accogliendo in pieno le richieste di pena avanzate nella requisitoria finale dai pm della Dda di Napoli Cesare Sirignano e Alessandro Milita, hanno condannato al carcere a vita con isolamento diurno per tre anni il killer Setola, e i suoi fedelissimi: Alessandro Cirillo detto O’Sergente e Giovanni Letizia detto O’Zuoppo.