Acerra, un autista di bus di Sorrento uccide il fidanzato della figlia. Il giovane voleva andare a vivere al Nord con la ragazza

carabinieri genericaE’ un autista del servizio pubblico di Sorrento, 46 anni, incensurato. Andrea Cipolletta ha ucciso al termine di una lite il fidanzato della figlia di 19 anni, Vincenzo De Stasio ieri sera ad Acerra. Era contrario alla relazione di quel giovane con la figlia e soprattutto al fatto che i due se ne andassero a vivere da soli al Nord: lo ha convocato così per un appuntamento “chiarificatore” fissato nei pressi della sua abitazione ad Acerra per dirgli che non avrebbe mai acconsentito a che la ragazza lasciasse la casa paterna. In poco tempo dalle parole grosse si è arrivati alla colluttazione durante la quale è spuntata una pistola. Dall’arma – una calibro 38 con matricola cancellata, che sarebbe stata posseduta dal giovane, secondo quanto ha sostenuto dall’uomo, sarebbero partiti dei colpi, almeno due, secondo i primi accertamenti degli investigatori, che hanno colpito il ragazzo al torace.

Ai Carabinieri di San Gennaro Vesuviano ai militari del Nucleo operativo di Nola ed al pm della locale Procura, Cipolletta ha riferito che l’incontro con il ragazzo è avvenuto ad Acerra ieri sera alle 22. All’incontro il ragazzo che abitava a Napoli si era recato con la sua auto. Quando si sono accesi gli animi, secondo Cipolletta, il giovane avrebbe estratto la pistola. L’uomo sarebbe riuscito a disarmarlo ma sarebbe partito, a suo dire, un colpo che ha ferito gravemente Vincenzo De Stasio.

A quel punto Cipolletta si è messo alla guida della Panda e ha cercato di arrivare a Napoli per soccorrere De Stasio e portarlo in ospedale, ma all’altezza di corso Lucci, all’ingresso della città, resosi conto che il ragazzo era ormai morto, ha lasciato l’auto, ha telefonato ad un amico per farsi venire a prendere e poi si è costituito ai Carabinieri.

In serata il pm della Procura di Nola ha emesso un decreto di fermo per omicidio volontario nei confronti di Cipoletta che è stato trasferito nel carcere di Poggioreale. Non ci sarebbe stata colluttazione tra la vittima ed il suo assassino. Il decreto di fermo per omicidio volontario, emesso dal pubblico ministero, cancella la circostanza riferita da Cipolletta relativa a colluttazione e tentativo di disarmare il giovane. A smantellare l’ipotesi della colluttazione sarebbe stato anche il numero di proiettili, diversi, che hanno raggiunto la vittima al culmine, forse, di un litigio avvenuto in strada ad Acerra. E’ ancora da chiarire chi dei due fosse in possesso della pistola con matricola abrasa.

 

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