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De Laurentiis sale in cattedra e spiega il fair play da Dimaro

De Laurentiis TrentinoPresso il Teatro di Dimaro si è tenuto un importante convegno sul ‘Fair play finanziario’ con l’ad Chiavelli e il patron del Napoli Aurelio De Laurentiis, hanno Partecipato anche il giornalista di Kicker, Jorge Wolfrum e il terzo portiere del Napoli Roberto Colombo laureatosi in   scienze economiche. Ecco quanto evidenziato:

Wolfrum:  “In Germania il fair play finanziario è attivo da tanti anni. L’associazione tedesca è allenata da anni a fare ciò, noi puntiamo a vincere rispettando le regole.”

Chiavelli: “Il Fpf è nato a Nyon nel 2010. L’idea dell’uefa era quello di garantire l’equilibrio nelle competizioni garantendo tutti gli impegni finanziari che si assumono a partire dai propri tesserati agli altri club. In tal caso c’è un incrocio fra debiti e crediti nelle società. Questo sistema è stato introdfotto perchè molti club non avevano integrità economiche e rischiavano di danneggiare tutto il calcio, oppure anche quando ci sono dei mecenati che all’improvviso decidono di sparire facendo fallire il club. Il fpf si basa su due punti: equilibrio economico, ossia non si spende più di quanto si incassa. L’altro punto è l’equilibrio finanziario ossia bisogna essere in grado di finanziarie i propri impegni anche a livelli di tempi e di cash flow futuri. L’uefa ha a disposizione sanzioni forti, quale l’esclisione del club dalle competizioni dal club, ma manca un novero di sanzioni nell’applicazione delle normative e cio fa si che ci sia un pò di elasticità nella messa in pratica della cosa”.

Colombo: “Un calciatore quando decide la squadra dove giocare, vede subito se il club è affidabile sul piano finanziario e progettuale. Quando ho visto emergere il fpf ho pensato subito ad una cosa positiva perchè di base c’è una ragione sociale ed economica. Nella squadra quando ci sono i conti a posto è una buona cosa perchè garantisce futuro e soprattutto la continuità della storia del club nel tempo”.

De Laurentiis:  “E’ giusto che i club abbiano i conti in ordine essendo delle Spa con fini lucrativi ed hanno dei bilanci da rendere conto. Il problema del Fpf è stato un falso problema visto che sono arrivato nel calcio quando i club erano già Spa, difficile è stato invece per chi si è dovuto adattare a questo sistema. Solo col decreto di Veltroni si stabilì che i club di calcio erano società lucrativi. Nei primi due anni non potevo rispettare il fpf perchè ho perso un club avendo solo un pezzo di carta. Nonostante ciò avrei voluto forse non stare troppo attenti ai conti, ma invece siamo venuti in A con i conti in regola. Noi abbiamo sempre rispettato le regole. Il fpf nasce da una confusione della Uefa: non capisco se sono un centro di potere politico oppure di crescita dei giovani. Ci fanno una elemosina con Champions ed Europa League. Non è vero che in Champions ci sono soldi, bisogna capire come si spartiscono 1.200 euro. Anche Rumenigge è un uomo politico perchè quando ha fatto l’Eca abbiamo sentito le lamentele di molti club. Credo che non vengano fatti gli interessi dei club”.

De Laurentiis sul San Paolo: : “Il Bayern ha un fatturato importante perchè ha uno stadio nuovo e non dai diritti tv. il sindaco fa il sindaco, ed è quindi ignorante sul piano legislativo del calcio perchè con la legge che verrà approvata fra poco si basa sul fatto che i comuni dovranno cedere ad una cifra simbolica un impianto sportivo se il club lo vorrà. La procedura è analoga se vogliamo costruire un nuovo impianto, qui siamo fermi agli anni ’90.  Se De magistris vuole che il San paolo rimanga la casa del napoli, gli ho dato tempo fino al 31 luglio ma si andasse ad informare sulle norme. Lo rispetto, ma è molto antico rispetto a me che voglio velocizzare i tempi. Ho pronto il terreno a Caserta, però De magistriis però si assumerà le responsabilità qualora andassimo via. Faremo per i napoletani un tempio del calcio: se lo faremo a Napoli con i soldi miei vorrei che si decidessero. la verità è che il sindaco non ha il potere di governare la città, vorrei fare una riunione con il consiglio comunale.”

De Laurentiis su Cavani e la clausola: : “Qui c’è purtroppo una maleducazione dirompente o appartenete al mondo del calcio che è estremamente volgare. Non mi sono mai sognato in vita mia di andare da un attore che aveva un contratto con un’altra società. Se prendo Checco Zalone e gli dò 20mila euro ed il film ne guadagna 40mln non posso riproporgli la stessa cifra. Ho preso Cavani a 23 anni, mi ha chiesto furbescamente di dargli di più ogni qualvolta gli rinnovavo il contratto ogni anno. Siamo arrivati a delle cifre con le quali il Bayern paga top player. Lavezzi mi disse a luglio che voleva andare via, io misi la clausola rescissoria su di lui come un deterrente. Il City offrì 35mln per Cavani, il Matador mi chiamava dicendomi vedi che domani ti chiama marina e io gli rispondevo che volevo parlare col numero uno del Chelsea. Se non avessi avuto la clausola rescissoria non gli avrei mai venduto calciatori al Psg, non è un buon esempio per il calcio e la cultura”.

De Laurentiis su Jackson Martinez: “Lo deve chiedere a Benitez che ha un mandato. Rafa è un grande acquisto e di grande esperienza. Bisogna dargli tempo, non è così semplice ricominciare, si corre anche il rischio di smontare la squadra. Sa quante volte parlavo di Jackson Martinez a Mazzarri? Quando sento dire Higuanin si e Damiao no, leggo delle cose che mi fanno restare perplessi. Ci sono dei giocatori che si sono scafati nel discorso europeo. Per uno che è abituato a vivere a Madrid o a Monaco è abbastanza complicato fargli cambiare idea e venire a vivere da noi. Bsogna essere concreto, stiano tranquilli i tifosi”.

De Laurentiis su Damiao: “Bigon mi parla da un anno di lui, ho dovuto incontrare il suo entourage quando ancora doveva venire Rafa. Quando lo spagnolo mi ha cominciato a parlare del bomber mi sono rassicurato. A prescindere dalla vendita di Cavani, avevo deciso già di mettere sul piatto sessanta milioni per il mercato”.

Cosimo Silva

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