Domenica 14 luglio si è svolto nel ridente paese del castello, con il patrocinio del comune ed al lavoro eccellente condotto dallo staff coordinato dal dott. Umberto Chirico, uno spettacolare motoraduno in cui il mito, il ricordo e la passione sono stati gli assoluti protagonisti.
Il mito, non ce ne vogliano i nostri simili, erano loro, le moto, i mezzi a due ruote, di ogni tipo e per tutti i gusti, ed ecco, al primo sguardo ai marchi, lo scintillio della memoria: un pezzo di personale storia, piccola o grande, vicina o lontana, legata ad una Vespa, ai panorami interminabili sotto il rombo di una Harley tutta accessoriata, l’inconfondibile rombo Ducati, il fascino “vintage” di una Moto Guzzi del 1960, il favola ancora viva della Lambretta, costruita con tubi d’acciaio assemblati a carrozzeria.
Il meeting motoristico si è svolto nei pressi di Piazza Roma e, secondo le considerazioni a caldo di Chirico, già alla seconda edizione come supervisore dell’evento, ha avuto un successo di pubblico notevole, al di sopra di ogni aspettativa, particolarmente per quanto riguarda la partecipazione degli automezzi.
Alla sottoscrizione dei partecipanti, infatti, il numero dei modelli catalogati sembra essere indubbiamente in minoranza rispetto alle effettive presenze a due ruote.
E non solo.
Ad un certo punto, due più due ha fatto quattro e sono arrivate anche le automobili e lì, davvero, si è trasceso dal mito fino ad entrare nella storia vera del nostro Paese.
Si presentano i nomi cardine del boom economico e del prestigio italiano nel mondo: quattro spettacolari esemplari d’epoca di cui non si può non menzionare una FIAT Balilla del ’33, lucente e brillante da far luccicare gli occhi anche alla terza e quarta età.
Non è mancato nulla, insomma, c’era l’atmosfera giusta, il meteo è risultato benevolo e le due ruote non hanno disdegnato un giro per godersi uno dei panorami più splendidi e sorprendenti della parte collinare dei Monti Lattari.
Francesco Rosario Lepre