Dire stop al degrado e rimboccarsi le maniche per tirare a lustro il complesso delle Nuove Terme. Il prossimo 27 luglio si terrà la «pulizia straordinaria», preceduta da una cerimonia religiosa sul Solaro celebrata dall’arcivescovo Francesco Alfano: l’evento è stato organizzato da un gruppo di lavoratori della società partecipata che potrebbe portare sul Solaro, armati di guanti e rastrelli, anche consiglieri comunali e assessori, come proposto dal consigliere Michele Migliardi del Pd. La proposta di ripulire parchi e giardini dello stabilimento attualmente chiuso a causa della crisi economica e bersagliato da vandali e ladri è scaturita durante una riunione svoltasi martedì scorso ed è provenuta da Giovanni Mainenti, uno dei cento dipendenti stagionali «storici» rimasti senza lavoro a causa della mancata riapertura. Altri cento lavoratori con contratti a tempo indeterminato si trovano invece in cassa integrazione. A smuovere le coscienze dei termali, oltre alle innumerevoli notizie di furti e vandalismi trapelate in questi mesi, sono stati alcuni reportage firmati da Gaetano Cuomo («Terme di Stabia: il disastro») e da Gennaro Manzo, che si è occupato dell’Hotel delle Terme. Sul fronte della vertenza lavorativa, il sindaco Nicola Cuomo ha incontrato il governatore Stefano Caldoro: «Stiamo cercando di individuare quali possibilità ci sono per il rilancio. Il presidente si è impegnato a mobilitare i due assessori Fulvio Martusciello (Attività Produttive) e Severino Nappi (Lavoro), con l’obiettivo di individuare qualsiasi forma di sostegno, la più ampia possibile, per lo stabilimento». «Credo che sia assolutamente fondamentale – ha detto Salvatore Suarato della Fisascat-Cisl – che il primo intervento o, passo, che dir si voglia, lo debba fare la proprietà: investendo, presentando un piano industriale (che non resti solo su carta), non escludendo la possibilità di partenariato con gli Enti regionali, provinciali e comunali. È questa l’unica strada percorribile per un risanamento definitivo dell’azienda Terme di Stabia e del suo rilancio».