Scavi di Pompei:Irlando (OPC) al Rotary, la rabbia e l’orgoglio

20130717_212243_LLSPompei, Ercolano, Oplonti. Queste le tre città antiche al centro della conviviale organizzata dai Rotary Clubs Pompei Vesuvio Est e Ercolano Centenario presso il ristorante “Il giardino delle Esperidi” .  A discuterne,  i due presidenti, Alfonso Donadio e  Cesare Moscatelli,  la delegata, Masina Boccia, il direttore della Fondazione Ville Vesuviane, Paolo Romanello, e  il presidente dell’Osservatorio sul Patrimonio Culturale, Antonio Irlando. “Abbiamo allestito questo evento per rispondere al grido della stampa internazionale. – ha sostenuto Donadio –  Per noi è solo il prologo di una serie di step successivi, come la Giornata Rotary per la Cultura voluta dalla nostra presidente Maria Rita Acciardi. Apparteniamo a questo territorio e vogliamo dare il nostro contributo”. A seguire una lunga carrellata di immagini che l’architetto Irlando, in quanto relatore del convegno, ha mostrato per rendere l’idea delle condizioni di Pompei e non solo. “Il crollo della Schola Armaturarum è stato provvidenziale – ha affermato provocatoriamente il presidente dell’OPC – Pompei crolla da vent’anni. Senza quel caso clamoroso si sarebbe sbriciolata nell’indifferenza generale. Da allora non si può più sostenere che noi denigriamo Pompei. Noi parliamo dei mali di Pompei per curarla”. Il racconto per immagini di Irlando prosegue dallo scempio del teatro grande (restauro costato più di 8milioni di euro su cui indaga la magistratura), ai recenti malumori dell’UNESCO che ha minacciato di declassare Pompei come sito a rischio. “Pompei non ha più i requisiti normativi per essere un sito patrimonio dell’umanità. – ha rivelato Irlando -Questo nella relazione Unesco è stato detto, seppure si è giunti al compromesso di annunciare il provvedimento di declassamento senza realizzarlo. Anche perchè si potrebbe chiedere a questi signori: voi dove eravate? Il degrado è tale che solo pochi giorni fa una troupe giapponese ha fotografato una pianta di pomodori in una domus romana. Incredibile”.  Ma se Pompei piange Ercolano e Oplonti non ridono. La prima, interessata dal vero mecenatismo dell’impresa americana Packard, arranca nella gestione ordinaria. Oplontis, invece, soffre di interventi della stessa soprintendenza che potrebbero mettere a repentaglio la parte ancora nascosta della villa di Poppea sulla via Gioacchino Murat. Dopo mosaici in rovina, affreschi sbiaditi, muri e colonne pericolanti, Irlando  conclude la sua accurata e appassionante relazione con un segno di speranza: la foto di un bambino che si arrampica sul  cancello di una domus pompeiana, quasi a volerla conquistare. “Questo bambino ha capito tutto. – sostiene il presidente dell’OPC – Col suo gesto sembra dirci che al futuro di Pompei ci penserà lui”.

Claudia Malafronte

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