La società partecipata Terme di Stabia è stata al centro dell’iniziativa tenutasi presso il Palazzetto del Mare di via Bonito organizzata dal gruppo regionale del Psi. Un evento “ad alta tensione” interrotto per oltre un’ora dalle proteste dai lavoratori che attendevano risposte dalla proprietà, rappresentata dal Comune. Il ritardo del sindaco Nicola Cuomo alla manifestazione ha scaldato gli animi dei termali, producendo una spaccatura momentanea tra i sindacati poi risolta con dichiarazioni unanimi.
La manifestazione è stata fortemente voluta dal consigliere regionale Corrado Gabriele, che nelle scorse settimane ha inviato un’interrogazione al governatore Stefano Caldoro. «Il consiglio regionale si sta muovendo sulla questione – ha detto Gabriele – ma è il momento per la Regione di dare risposte dopo tre anni di attività».
La tematica è stata poi affrontata dal primo cittadino, che nei giorni scorsi ha incontrato proprio Caldoro. «Ho incontrato tre volte il presidente della Regione. – ha detto Cuomo – Gli ho esposto un quadro riassumibile con i quattro milioni di euro di perdite e con i nove milioni di euro di debiti di Terme. Il Comune non ha la forza di ricapitalizzare e la Regione ha scartato l’ipotesi di entrare in partecipazione con l’Ente di Palazzo Farnese. Per questo, intendiamo muoverci verso una privatizzazione veloce della gestione. Sint (società partecipata che detiene il patrimonio immobiliare termale, ndr) potrebbe dare delle proprietà ai privati e con i canoni di locazione coprire man mano i debiti. Bisogna però rendere appetibile il bando e poi rivolgersi al mercato. Se pensiamo all’hotel o al centro congressi, queste strutture hanno bisogno di essere riqualificate. – ha continuato il sindaco – L’ipotesi è quella di procedere alla ristrutturazione attraverso i fondi del Più Europa. Tali bandi serviranno a conoscere i privati sono interessati, l’ammontare dei canoni e i termini per l’assunzione dei lavoratori della partecipata».
Presenti in sala anche moltissimi lavoratori in attesa di risposte. Bisogna ricordare, infatti, che i termali si dividono tra coloro che hanno un contratto a tempo indeterminato, che usufruiscono della cassa integrazione, e gli stagionali, rimasti completamente senza lavoro e quindi senza reddito. Diversi i momenti di tensioni registrati proprio per l’esasperazione dei dipendenti in attesa di uno sblocco della vertenza. In particolare, i lavoratori hanno protestato contro l’amministrazione nel momento in cui si è discusso delle assunzioni che un eventuale privato dovrebbe effettuare una volta affidatogli in gestione un pezzo del complesso.