Si insediera’ entro il 10 agosto prossimo alla guida della Procura Nazionale Antimafia Franco Roberti. Il magistrato era nel suo ufficio salernitano quando ha ricevuto la comunicazione dal Csm. Per anni aggiunto a Napoli e coordinatore della Direzione distrettuale antimafia partenopea, era stato trasferito a Salerno nel pieno dello scontro tra la procura campana e quella di Catanzaro dopo l’inchiesta ‘Why not’. “Preferisco insediarmi prima e poi stilare un programma sul quale lavoreremo in futuro”, dice. “Credo ci sia da riprendere – aggiunge – un percorso gia’ tracciato dai miei predecessori, naturalmente tenendo conto dell’evoluzione della criminalita’ organizzata ha registrato in questi anni”.Roberti ringrazia il Csm per il voto i colleghi “che negli ultimi dodici anni a Napoli e poi a Salerno mi hanno accompagnato in un percorso professionale” e ribadisce di voler “rilanciare l’azione importante della Procura nazionale nel solco gia’ tracciato dai miei predecessori. Confrontandomi poi con le nuove sfide della criminalita’ organizzata transnazionale, dei mercati globalizzati, dei mercati finanziari offshore e dei traffici di droga, rifiuti e purtroppo essere umani con l’unica arma della legge e della organizzazione”. Essere il successore di Piero Grasso, conclude, “e’ una grande responsabilita’ e una sfida per me stesso. Confrontarmi con grandi magistrati ed essere alla loro altezza non sara’ facile, ma io cerchero’ di farlo”.
Il nuovo procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, 65 anni, dal 2009 alla guida della Procura di Salerno, e’ considerato uno dei massimi esperti in Italia del clan camorristico dei casalesi. A Napoli, dove e’ stato aggiunto per 8 anni, ha indagato, tra l’altro, su Calciopoli sulla vicenda degli appalti legati all’imprenditore Alfredo Romeo. La delibera del Csm sottolinea la sua ”profonda conoscenza del fenomeno della criminalita’ organizzata e del funzionamento della Dna”. In magistratura dal 2975, Roberti ha iniziato la sua carriera nel 1976 in Toscana, come pretore a Borgo San Lorenzo, passando poi nel ’79 a fare il giudice a Sant’Angelo dei Lombardi, dove riusci’ a far funzionare il Tribunale anche dopo il terribile terremoto che colpi’ l’Irpinia nel 1980. Dal 1982, arrivato con il ruolo di sostituto alla Procura di Napoli, si occupo’ di procedimenti importanti, tra cui quelli sulla ‘Nuova famiglia’ e sul Banco di Napoli. Dal 1993 e’ approdato alla Direzione nazionale antimafia come sostituto procuratore, fino al 2001, quando e’ tornato a Napoli come procuratore aggiunto. Nel 2009 il Csm lo ha nominato all’unanimita’ procuratore di Salerno, ruolo ricoperto fino a oggi, quando e’ stato scelto per guidare l’Antimafia.