Pulizie alle Terme: lavoratori, associazioni e Chiesa fanno squadra. Politici assenti

IMG_00000237I dipendenti delle Terme di Stabia dimostrano, ancora una volta, l’attaccamento alla loro azienda ripulendo il parco idropinico: sostegno dalle associazioni di volontariato e dalle comunità parrochiali presenti insieme al vescovo dell’arcidiocesi di Castellammare-Sorrento monsignor Francesco Alfano che ha tenuto una messa all’interno della struttura. Grandi assenti, invece, i rappresentanti della politica locale. Né sindaco, né consiglieri comunali, né assessori nella giornata di ieri si sono recati al complesso del Solaro per dare un segnale ai termali che da mesi sono in cassintegrazione con lo stabilimento chiuso e abbandonato al degrado e a continui raid vandalici. “Questo giardino dell’eden, questo paradiso terrestre è ora segno di degrado. Ci impegniamo affinché questa città ridiventi come una grande famiglia, una città a misura d’uomo”, queste le parole pronunciate dal vescovo Alfano durante la messa alla presenza dei termali. Una iniziativa, quella di ieri mattina, partita dai lavoratori della partecipata comunale tra cui anche gli stagionali che da mesi sono senza il sostegno degli ammortizzatori sociali e rischiano di non rientrare più in IMG_00000234servizio dopo il processo di privatizzazione illustrato dal sindaco Nicola Cuomo negli ultimi giorni. Dedrago, abbandono ed incuria alla vista dei termali, con cui hanno collaborato nell’opera di pulizia e scerbatura del parco anche l’associazione “Il Sorriso”, i volontari dell’Avu, la Croce rossa, gli operatori della Multiservizi, cooperativa Copaso e la protezione civile di Casola di Napoli. Sterpaglie, erbacce e rifiuti la fanno da padrona nel parco idropinico delle Terme di Stabia, quella che era l’area relax dello stabilimento. Termali e volontari, in totale circa 50 persone, hanno indossato guanti ed imbracciato i rastrelli per ridare dignità al parco ma soprattutto per dare un segnale alla politica locale che non riesce a sbloccare in maniera positiva una vertenza che dura da tre anni e che, negli ultimi tempi, sta prendendo una piega brutta in particolare per gli stagionali a cui il primo cittadino Cuomo non ha garantito l’occupazione a seguito del processo di privatizzazione che la sua amministrazione comunale di centrosinistra intende avviare. Il monsignor Alfano si rivolge anche alle istituzioni: “nel momento peggiore della crisi c’è bisogno di speranza concreta, non di parole. Bisogna tenere accesi i rifllettori sulla vertenza e l’attenzione della politica deve andare in questa direzione. Ci sia l’umiltà di mettersi in gioco”. “Abbiamo pubblicizzato questo evento in ogni forma e ci si aspettava la partecipazione di molti più colleghi, anche istituzioni e politici sono mancati”, è il commento di Giovanni Mainenti, dipendente “storico” delle Terme. Presenti all’iniziativa anche i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil che hanno diffuso un documento dai toni forti. “Si vuole scatenare una guerra tra poveri, demandando all’eventuale imprenditore che gestirà l’azienda, ammesso che ci sia, la facoltà di individuare a proprio piacimento chi ritroverà il proprio lavoro e chi rimarrà definitivamente disoccupato”, si legge nella nota dei sindacati.

Raffaele Cava

 

 

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