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Trasporti, il senatore Milo attacca la gestione Eav

AntonioMilo (1)“Non sempre ‘taglio’ significa ‘risparmio’. E questo vale a maggior ragione per le politiche di contenimento dei costi adottate in casa Eav, un’azienda in cui ci si sarebbe dovuti interessare di più di far viaggiare serenamente i propri utenti anziché pagare lo scotto di una gestione  pessima da parte dell’attuale presidenza dove ancora si insiste a voler restare per forza da soli al comando anche se questa scelta si è dimostrata, storicamente, sbagliata e improduttiva”. Così il senatore Antonio Milo, leader regionale di Libertà e Autonomia Noi Sud, il quale punta il dito contro la gestione della neonata società di trasporti che, all’indomani della fusione di Metrocampania, Sepsa e Circumvesuviana nel gruppo unico “Ente Autonomo Volturno”, ha deciso, tra l’altro, il licenziamento di cinque manager. 
“Non credo alla malafede del presidente e del direttore generale – spiega Milo – ma proprio non riesco a comprendere la ratio che anima taluni procedimenti dal chiaro sapore ‘arteriosclerotico’. Che senso ha, infatti, approvare, alla vigilia della fusione, un organigramma con tanto di riconoscimento ed attribuzione di ruoli e posti chiave salvo poi, esattamente un minuto dopo la nascita dell’Eav, autosconfessarsi procedendo con il licenziamento in tronco di cinque dirigenti?”. 
Per il leader di Noi Sud: “a nulla vale tirare in ballo motivazioni in perfetto stile spendig review”, dal momento che “questi stessi tagli si sono poi palesati nella gestione di costi a dir poco quintuplicati. Mi chiedo solo cosa stia facendo la Corte dei Conti e perché non sia ancora intervenuta”. “Ora come ora – ammonisce il parlamentare – non possiamo non richiamare l’attenzione sui tanti contratti relativi alle commesse sospese”. Contratti sui quali, conclude Milo: “occorrerà tenere alta la guardia prima che l’attuale amministrazione dell’Eav transiga qualcosa di cui altri non hanno diritto. Ci auguriamo solo di non dover essere costretti a ‘interessare’ della cosa sedi diverse da quelle della politica”.
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