La mostra prevede l’allestimento di 12 scene che raffigurino 12 momenti legati ai mesi dell’anno aventi come protagonisti artisti amati e conosciuti quali Totò, Eduardo De Filippo, Peppino De Filippo, Concetta Barra, Peppe Barra, Nino Taranto e Pulcinella. Ogni personaggio della teatralità partenopea verrà realizzato secondo i canoni artistici della scuola napoletana del ‘700 e avrà il compito di introdurre tradizioni e scene tipiche del folklore locale: per gennaio la canzone de lo capo d’anno; per febbraio le guarrattelle; per marzo le ricamatrici in tempo di Quaresima; per aprile le processioni della Settimana Santa; per maggio la raccolta di limoni in penisola; per giugno l’acquafrescaia; per luglio ‘o piscatore dda’ Marina; per agosto antichi giochi come ‘a pignatta e o’ strummolo; per settembre ‘o sapunariello; per ottobre la tarantella; per novembre ‘o pasturaro; per dicembre la cantata dei pastori. «La particolarità della mostra – dichiara il funzionario Carlo Pepe – è rappresentata anche dal tipo di allestimento proposto: figure di 40 cm presentate senza alcuna protezione per offrire un diretto risalto ai chiaroscuri che evidenziano la fattura delle opere. Una mostra assolutamente speciale e innovativa tramite la quale si vuole consegnare la tradizione alle nuove generazioni, finalizzata a far scaturire nel pubblico considerazioni sul tempo passato e sul desiderio di una decrescita consapevole. Dodici scene, dodici messaggi per chi ha mutato le abitudini e per ri-scoprire il profondo legame con la “nostra” terra».
Ma il progetto di valorizzazione dell’artigianato locale attraverso l’opera di Giuseppe Ercolano non si ferma qui. È già in programma, per il prossimo dicembre, un’ulteriore mostra, di specifica arte presepiale questa volta, intitolata “Tiempo ‘e Natale: tiempo ‘nCantat”, con la realizzazione di una pubblicazione che racchiuda le immagini e gli eventi relativi.