Terzigno, approvata la riconversione e valorizzazione della vecchia tratta Torre Annunziata/Cancello

ferroviaNell’ultimo consiglio comunale di Terzigno è stato approvato all’unanimità la riconversione e riqualificazione della linea ferroviaria Torre Annunziata/Cancello. L’idea proposta già alcuni anni fa è stata caldeggiata del presidente del Consiglio Comunale, Salvatore Annunziata, con il progetto di realizzare un percorso ciclabile.

Una affascinante passeggiata attraverso le bellezze e specialità che si incontrano sul percorso. Sia per i turisti che per il cittadino locale una passeggiata ammirando l’incanto del Vesuvio, arrivando agli scavi non solo della città mariana, ma anche a quelli meno famosi di Boscoreale e Torre Annunziata; degustando magari un buon bicchiere di Lacrima Cristi.

Una proposta sicuramente interessante e di crescita per il turismo, ma dietro la quale si nascondono altre problematiche importanti. L’area interessata, per il mutamento di destinazione ed utilizzo, ha bisogno di notevole lavoro, non solo di pulizia di partenza, urgente, ma soprattutto di quello burocratico. Il primo passo sarà quello di inviare presso il Ministero delle Infrastrutture la delibera comunale e ricevere la certificazione di “tratta dismessa”, poiché la tratta ferroviaria, che in effetti è abbandonata da diversi anni, non è mai stata ufficialmente dichiarata dismessa. Una volta ricevuta tal certificazione, si potrà andare avanti con il progetto.

Un progetto che, a quanto fa trapelare il presidente Annunziata, non si fermerà soltanto dietro una pista ciclabile, ma sarà ampliato cercando di sfruttare al meglio le risorse che la il percorso dell’ex ferrovia consente. Un progetto che potrebbe prevedere anche l’interessamento di qualche imprenditore locale o nazionale con iniziative valide. Basti pensare che comunque la tratta sia stata interessata anche come possibile via di fuga in caso di eruzione del Vesuvio.

La spiegazione della cancellazione della tratta e l’abbandono totale della zona, forse sarà stata decretata da qualche più o meno trasparente volontà politica, ma il cittadino alcuni retroscena già li conosce, soprattutto se si parla di furto di rame e allacci alla rete elettrica che costarono la vita anche a un giovane locale.

Del resto, a dirla tutta, non ci furono prese di posizione da parte di enti o amministratori locali, regionali o nazionali sulla chiusura definitiva della linea. Sicuramente, dopo l’atto di dismessa da parte del ministero, ci sarà una conferenza stampa ove saranno spiegate e illustrate le norme di utilizzo dell’area e le funzioni. Questo progetto, sicuramente non a breve periodo, porta a un cambiamento dell’area urbanistica per la cittadina vesuviana e la possibilità di incentivare fortemente il turismo con conseguente creazione, magari,  di nuovi posti di lavoro. Un futuro per le zone interne vesuviane, finora assurte agli “orrori” della cronaca solo per i fatti legati al malaffare, alle discariche, e allo stupro del territorio.

Nando Zanga

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