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Un pellegrinaggio si trasforma in tragedia

autobus incidente

Dolore, strazio ed orrore sono i sentimenti provati per la tragedia di Monteforte Irpino. Un autobus pieno di pellegrini di ogni età precipita, per cause in corso d’accertamenti, dal viadotto sovrastante l’abitato del comune irpino causando morti e feriti. Il dolore l’hanno provato tutti coloro che hanno appreso la tragedia perché una fine così atroce, con quei secondi di volo che hanno fatto comprendere ai viaggiatori la loro fine, non la si augura neppure al peggior nemico. Un dolore per noi tutti apprendere una tragedia simile che si spera non capiti più. Lo strazio è dei familiari delle vittime: una gita di pellegrinaggio non può trasformarsi in simil tragedia e l’autobus in cui di solito di ride, si scherza, si socializza in questo caso si è trasformato nella bara dei loro cari. Strazio da parte dei congiunti che vivranno tutta la loro vita con questo dolore lancinante e dovranno anche trovare la forza per andare avanti. L’orrore e’ stato di coloro che per motivi di lavoro hanno dovuto assistere allo scempio umano causato dalla tragedia. Inutile scendere nei dettagli: si può ben immaginare cosa abbia potuto causare un simile evento. In questi frangenti ci sono categorie professionali che non possono esimersi dall’orrore e così è stato per soccorritori medici e paramedici, forze dell’ordine, vigili del fuoco e per il Procuratore della Repubblica di Avellino: dr. Cantelmo. Questi ha dichiarato che nella sua lunga carriera da magistrati, non aveva mai assistito ad un simile scempio. Anche lui è apparso profondamente turbato. Il procuratore poi ha risposto così a domande specifiche di cronisti: “Le idee personali non contano nulla, occorrono certezze, stabilire cosa abbia potuto causare un evento simile”. Orrore quindi in coloro che hanno dovuto assistere a ciò che rimaneva delle povere vittime. I tre sentimenti suindicati non possono prescindere, in questo momento, dall’unica cosa che tutti i cristiani possono fare: pregare. Per le vittime innocenti ed i loro familiari straziati dal dolore. In questo momento di sconcerto e sbigottimento ogni credente deve ancorarsi a sentimenti di fede e seguendo la “stella cometa” di Papa Francesco può soltanto pregare per le vittime di un pellegrinaggio trasformato in tragedia.

Annibale Nuovanno

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