«Chi non ha ancora digerito di essere stato bocciato dagli elettori per l’ennesima volta, così come si capisce chiaramente dai toni rancorosi e dal livore personale utilizzati, si sta appassionando alle spese da me sostenute in campagna elettorale: io non ho da nascondere nulla, assegni e fatture sono nella immediata disponibilità di chi è deputato a fare i controlli».
«Aggiungo, proprio perché consapevole della linearità e della onestà dei miei rapporti con chi ha curato l’immagine della mia campagna elettorale, che io riconosco professionalità e meritocrazia, e cerco di utilizzare queste esperienze locali per far crescere questo tessuto di positive realtà: chi collabora direttamente o indirettamente con la Nato, Macdonald’s, Yamamay e Carpisa, BBC, Vulcano Buono, lo Zoo Marine, il Centro Campania, Radio Marte, RAI YoYo, non capisco perché non possa collaborare oggi con il Comune di Acerra. L’impedimento sarebbe l’aver curato la mia campagna elettorale»?
«Per questo, mentre il PD si divertiva a scrivere veline, con tali realtà abbiamo presentato 3 progetti alla Regione Campania per far rientrare Acerra nel circuito turistico regionale e per realizzare servizi alle donne che lavorano: ci sembravano più utili questi progetti, soprattutto per le donne, che una sterile interrogazione di un deputato del PD sul rispetto delle quote rosa.
Lo dico con un affetto antico che sconfina nella tenerezza e nella pena: la via che ha imboccato il PD è una deriva triste e biliosa. Ormai siamo nella psicologia. Oscillante tra il populismo e il giustizialismo. Atti di furbizia di chi è costretto a fare polemica per la paura di dover prendere atto di essere passato di moda».