Non ci sono soldi e prima serve nuova convenzione nazionale
“E’ impossibile inserire l’h24 in un accordo regionale – riassume Del Barone – Prima deve essere contenuto in una convenzione nazionale che al momento non c’è ancora. Inoltre – spiega il numero uno dello Smi – non ci sono soldi. Siamo una regione ancora in piano di rientro e l’h24 costa. Dove mai, in questo momento, la Regione potrebbe trovare le risorse necessarie per pagare le ore di lavoro in più dei medici? Infine – aggiunge Del Barone – i medici di famiglia, per garantire l’assistenza 24 ore su 24, devono trovare il supporto di alcune strutture territoriali intermedie, come hospice, centri diurni e notturni, etc., che al momento in Campania sono completamente assenti”.
E dal presidente dello Smi arriva anche qualche stoccata agli altri sindacati medici che hanno commentato in maniera positiva il nuovo accordo.
“Beati monoculi in terra caecorum – ironizza – Bisogna spiegare per bene come stanno le cose, senza abbandonarsi in maniera così supina a facili entusiasmi. Tra le varie conseguenze di questa svista, c’è il fatto che i medici sono in allarme, i telefoni del nostro centralino sono roventi, gli iscritti al sindacato temono di dover riorganizzare tutto il loro lavoro a pochi giorni dalle ferie senza averne il tempo materiale e con la preoccupazione di creare disagi agli assistiti. E invece, per fortuna, non è così”.
Restano comunque degli aspetti positivi nell’accordo che il numero uno del sindacato di medici di base e ospedalieri sottolinea.
“Non ci sono stati tagli rispetto alla vecchia convenzione – dice Del Barone – le cifre sono le stesse e sono stati mantenuti gli stipendi. Bene anche il pagamento per il lavoro ulteriore che farà il medico con la ricetta elettronica. Tutto questo dimostra che la Regione, in particolare il presidente Stefano Caldoro e il consigliere per la Sanità, Raffaele Calabrò, mantiene gli impegni presi e, nonostante le enormi difficoltà del periodo, lavora per garantire condizioni dignitose per la classe medica”.