Ci si chiede allora come mai non si evidenzi allo stesso tempo l’incredibile vicenda della struttura ultimata in prossimità della stazione del Miglio d’Oro da destinare all’Arma dei Carabinieri con tanto di cartello identificativo Ministero della Difesa e invece da anni sequestrata quale monumento indelebile di incapacità e paradossale gestione locale.
Per non parlare dell’area cimiteriale, delle barriere architettoniche che ostacolano i disabili un po’ ovunque a Ercolano e degli scarichi di liquame illegali che vergognosamente continuano ad inquinare il tratto di costa compreso nell’approdo borbonico di Villa Favorita. La lista “nera continua”: il tanto decantato MAV (museo archeologico virtuale) agonizza, con un perimetro esterno del sito in buona parte distrutto e con dipendenti che anelano alla riscossione dopo mesi dello stipendio, nell’attesa che l’auditorium serva al signorotto parlamentare di turno, al politico del momento per i propri meeting o conferenze a tema.
Fortunatamente l’opinione pubblica conosce bene la verità dei fatti e non si fa più ingannare da salvatori della domenica che lasciano il tempo che trovano. Valido l’apporto di alcuni consiglieri comunali neo eletti, ma gocce in un oceano di immobilismi che da sempre penalizzano dal palazzo di città l’economia, la credibilità e la crescita occupazionale della cittadina vesuviana.
Non resta che augurare buon ferragosto agli amministratori in ferie da tempo e già all’opera mentalmente per giungere, una volta rientrati a settembre, nel più breve tempo al periodo natalizio. Della serie: ad Ercolano tutto si muove perché tutto “resti come è”.
Alfonso Maria Liguori