Torre Annunziata, Orgoglio e Dignità: “La città non può più aspettare”

torre-annunziataOrgoglio e Dignità Torrese è intervenuta nel dibattito politico cittadino con un comunicato stampa che ha più l’arie di una missiva inviata al primo cittadino. Giusta l’esortazione ad affrontare i problemi della città e alla valorizzazione dei tesori che Torre Annunziata nasconde, ma più che con un comunicato la formazione di ODT forse farebbe meglio a parlare direttamente con il sindaco Starita o forse, nonostante quanto affermato nel comunicato, non c’è più dialogo? Di seguito il testo del comunicato.

“Ad un anno dalle elezioni amministrative la situazione politico locale è ricaduta nelle problematiche di sempre, dove tutti si fanno portatori di soluzioni e rimedi miracolosi per l’interesse unico della città.

Noi invece registriamo una situazione politica ancora più stagnante e confusionaria di prima,  nonostante lo sfrenato movimentismo di alcuni consiglieri comunali per approdare a nuove aggregazioni.

Purtroppo nella maggioranza voluta dai cittadini, siamo costretti, per il volere di alcuni, a confrontarci e a parlare con comunicati stampa, e ad essere informati dalla stampa locale, mentre impera un assordante silenzio da parte del Sindaco .

Noi di Orgoglio e Dignità Torrese, decisivi e tuttora leali sostenitori del Sindaco Starita, avevamo già suggerito e ne siamo tuttora ancor più convinti, che solo la partecipazione di tutte le forze politiche, nel rispetto dei ruoli e con pari dignità, poteva e può dare un contributo valido agli annosi problemi della città.

Non è possibile che la nostra Comunità  perda ulteriori appuntamenti di importanza notevole, quali il rilancio del porto, la nostra spiaggia, le nostre bellezze storico archeologiche che erano, sono e restano le sole strade percorribili, per creare lavoro benessere e dignità per i nostri giovani.

Esortiamo quindi nuovamente il Sindaco, affinché al più presto convochi un tavolo politico chiarificatore e  programmatico sui problemi veri che attanagliano la nostra città.

La città non può più aspettare”.

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