Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha deciso di confermare le deleghe allo sport e alle pari opportunità a Pina Tommasielli.
Lo rende noto l’ufficio stampa del sindaco. “Pur avendo stigmatizzato il suo comportamento, il sindaco ha deciso di riconfermarle la fiducia in ragione del positivo lavoro da lei svolto in questi due anni di amministrazione, durante i quali l’assessore Tommasielli non si è mai risparmiata in termini di impegno, serietà e passione”.
Una lavatina di testa alla discola Tommasielli che ha fatto carte false per evitare le multe a sorella e cognato; un comportamento “stigmatizzato” e alla via così.
“Come già spiegato in diverse occasioni anche pubbliche, – continua il comunicato di Palazzo San Giacomo – il sindaco ha contestato all’assessore di aver agito con eccessiva leggerezza, dando adito ad ombre e dubbi sul suo comportamento che, comunque, sarà oggetto di chiarimento in sede giudiziaria. Dopo un’approfondita riflessione – conclude – però, il sindaco ha deciso per la sua riconferma alla luce del lavoro da lei svolto e della fermezza con la quale l’assessore stessa si è detta estranea ai fatti contestati, dichiarandosi certa di poterli chiarire nelle sedi preposte”.
Siamo davvero alla frutta. Il caro Giggino ha preso la sua decisione e alla faccia della trasparenza, della legalità e di tutte le belle parole del rivoluzionario arancione, continua diritto per la sua strada con una “faccia tosta” degna di encomio.
Chissà perchè per la squadra di de Magistris non vale la regola delle dimissioni non appena cala il velo del pur minimo sospetto sulla condotta pubblica e politica degli amministratori. La regola del dimettersi con dignità per poi difendersi in sede giudiziaria evidentemente, nella testa del Masaniello dell’immobilismo e delle figuracce amministrative, vale solo per i politici di centrodestra e per gli avversari politici. Per i componenti della sua giunta vale “la fermezza con la quale l’assessore stessa si è detta estranea ai fatti contestati…”.
E allora caro sindaco se vale il principio della “fermezza della difesa” non ci sono e non ci saranno più colpevoli, magari anche a cominciare dall’amato “Cavaliere”?