Puc, l’appello dell’Ascom: “i pompeiani devono sapere”

Il Puc e la polemica che monta. A far sentire la propria voce è l’Ascom Pompei. E a finire nell’occhio del ciclone è, ancora una volta, l’amministrazione comunale targata Claudio D’Alessio. Perchè se è vero che il piano urbanistico comunale è uno strumento di gestione del territorio comunale italiano, non è difficile comprendere che da esso dipenderà lo sviluppo della cittadina mariana almeno per i prossimi vent’anni. Un fardello gravoso, per il quale non ci si può permettere di sbagliare. La posta in gioco è troppo alta. In ballo c’è la ripresa delle sorti di una città già parecchio in sofferenza. E i cittadini vanno informati. E questo l’appello accorato dell’Ascom che, in una nota ufficiale diramata agli organi di stampa, esprime seria preoccupazione per l’operato dell’amministrazione comunale in materia di Puc. L’ansia per il futuro della città nasce dal passato recentissimo, costellato di provvedimenti più o meno discutibili. Ma il direttivo Ascom non le manda certo a dire e, nel comunicato stampa, afferma quanto segue:MUNICIPIO RAVVICINATO

I POMPEIANI DEVONO SAPERE!!!

Secondo un suo copione ormai sperimentato e consolidato, la nostra brava amministrazione comunale approfitta del ferragosto per portare a compimento il suo spregiudicato disegno ai danni della comunità pompeiana.

Il PUC (piano urbanistico comunale) è lo strumento per progettare una migliore qualità di vita del cittadino e migliori opportunità per il tessuto produttivo; per tale motivo la volontà dei cittadini, di cui le associazioni sono rappresentative, è punto di partenza nella sua stesura.

A Pompei, invece che mirare almeno a risollevare l’economia della città, cinicamente sacrificata finora ad interessi alieni, il PUC è lo strumento ad hoc per il coronamento delle speculazioni progettate e covate in questi ultimi dieci anni per impossessarsi delle risorse del territorio espropriandone i cittadini:

1.     L’istituzione della punitiva tassa d’ingresso al centro cittadino (il ticket sui bus), integrata con la creazione della zona franca del Pioppeto, mira al drenaggio forzato dei flussi turistici verso attività commerciali avviate con sospetto disinteresse in quel di Porta marina inferiore e superiore. Con il PUC, invece che conservare quell’ultima area ancora verde, progettano di cambiarne la destinazione in parcheggio e, visto che le strutture commerciali rendono molto alle amministrazioni, di crearne un altro anche lì.

2.     Nella fascia di territorio compresa tra ferrovia statale e fiume Sarno, l’ACEN, altro esemplare del tipo Coop7 e FERGOS, ha progettato (con i nostri soldi) un nuovo centro turistico fin nei minimi dettagli;

3.     Il Parco archeologico e naturalistico pensato nell’area nord (Civita – Giuliana) altro non è che il cambio di destinazione d’uso di immobili ed aree di loro proprietà.

Il tutto millantato per sviluppo della città, proprio come a suo tempo fu contrabbandata La Cartiera come creatrice di posti di lavoro: giovani sfruttati e sottopagati per mansioni per niente qualificanti come la confezione di pacchi regalo! Periferie come Messigno, Treponti, Mariconda, etc. resteranno quelle che oggi sono; lì non ci sono speculazioni da fare e poi a Pompei il PUC non serve per pianificare la rimozione dei disagi. Il risultato della manovra sarà la desertificazione della città e il suo declassamento a periferia dei loro nuovi insediamenti commerciali e turistici. A tutto questo ASCOM si sta opponendo energicamente con ogni mezzo. Il PUC deve essere lo strumento per la rinascita di Pompei e la costruzione di un dignitoso futuro per i nostri giovani.1079731_10200998002924655_409191330_n

Il documento si chiude a firma del direttivo Ascom Pompei. Un appello accorato per una partecipazione attiva della cittadinanza ai problemi che toccano da vicino Pompei. Informarsi per conoscere: questo il messaggio promosso dall’Ascom. E mentre i pompeiani sono chiamati alla partecipazione, il tempo stringe. Manca meno di un anno infatti alle prossime amministrative 2014. La città mariana è entrata nel vivo della campagna elettorale. E c’è chi giura che il Puc sarà il cavallo di battaglia dei sermoni di tutti i candidati al governo cittadino. Candidati veri o presunti tali.

Marianna Di Paolo

                                                                                   

 

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