Indianapolis, Marquez perfetto, Rossi solo nel finale raddrizza la gara

marquez rossiIl ventenne catalano non ha sbagliato nulla in tutto il week end. Il giovane spagnolo della Honda ha definitivamente mostrato il suo valore e ora guarda deciso verso un nuovo obiettivo: il titolo iridato.

I numeri della stagione dello spagnolo parlano chiaro: quattro pole e altrettante vittorie, di cui tre in Usa (Austin, Laguna Seca e Indianapolis). Tutto perfetto? Non proprio. Quello che è apparentemente mancato a Marquez ad inizio gara è stata la partenza. Al via il pilota della Honda ha tentennato e si è visto sfilare da Jorge Lorenzo e dal compagno di squadra Dani Pedrosa. Il campione del mondo in carica ha cercato di sfruttare l’accelerazione della sua Yamaha provando a mettere della strada dietro di lui, ma è stato facilmente raggiunto.

“Penso proprio che l’America ora diventerà il mio secondo paese – ha detto Marquez – non sono partito benissimo ma non mi sono preoccupato perchè sapevo che la seconda parte della gara sarebbe stata importante. Poi ho capito di avere il passo per vincere e infatti quando avevo dietro Lorenzo sono rimasto calmo con il mio ritmo e ho così costruito il mio vantaggio”.

La pista è territorio delle Honda, cosa che si è vista anche nelle retrovie con un Alvaro Bautista mai così competitivo nella stagione. L’ex iridato della 125 ha insidiato le Yamaha di Cal Crutchlow e di Valentino Rossi, perdendo però il duello nel finale con i due piloti della Yamaha.

Mentre dietro qualcosa accadeva, davanti a tutti, una volta presa la testa della corsa Marquez ha solo pensato ad amministrare il vantaggio. Un comportamento da super professionista e per questo non va mai dimenticato come il ragazzino terribile della Honda sia comunque due volte iridato nella 125 e nella Moto2. Con una freddezza esemplare, dunque, Marquez ha ancora una volta consolidato il suo vantaggio in classifica, portandosi a 188 punti, mentre il suo compagno di squadra si trova come al solito a inseguire. I piani, ad inizio stagione, erano diversi in casa Honda. Pedrosa, con la sua esperienza doveva puntare al titolo, mentre Marquez doveva fare solo esperienza. Invece per Pedrosa si profila, ancora una volta, una stagione di sofferenze come accaduto negli anni passati prima con Hayden, poi con Stoner, tutti arrivati alla conquista del mondiale con la sua stessa moto.

In casa Yamaha, c’è il terzo posto di Lorenzo ma anche le concrete difficoltà di Rossi che comunque può dirsi soddisfatto della trasferta americana.

“Il quarto posto è positivo considerando il fatto che questo tracciato è uno dei peggiori per me e che partivo dal nono posto, sono abbastanza felice”. L’asso di Tavullia ha dato prova di avere ancora il tocco giusto. “Alla fine la gara non è stata male, soprattutto se paragonata a ieri, specialmente la seconda parte, dove sono riuscito a guidare la moto nel modo migliore – racconta il Dottore – Ho fatto un ottimo tempo sul giro nella seconda parte di gara, ho battagliato con Bradl e Bautista e poi nell’ultimo giro con Cal, è stato divertente”. Ma Rossi non si nasconde. “Dobbiamo ancora lavorare e capire perchè nei primi giri non riesco a guidare la moto come vorrei e sfruttare l’extra grip della gomma – aggiunge – Nella seconda parte della gara, con le gomme che scivolavano, potevo entrare in curva più veloce ed essere più rapido. Dobbiamo migliorare perchè i tre davanti sono molto forti. Andare via da Indianapolis con un quarto posto è molto meglio di come avevo iniziato”.

Domenica da dimenticare per le Ducati, con Dovizioso e Hayden che quasi si buttano fuori a vicenda e lasciano l’ottavo posto a Bradley Smith. Per la cronaca, il derby interno alla Desmosedici se lo aggiudica l’americano.

Si parla spagnolo anche nelle altre classi. In Moto2 Esteve Rabat (Tuenti HP 40) compie una rimonta miracolosa e beffa Takaaki Nakagami (Italtrans Racing) a tre giri dal termine, col giapponese che pregustava la prima vittoria in carriera dopo aver condotto la gara sin dalle prime battute. A spuntarla, invece, è lo spagnolo, al secondo successo stagionale (e della carriera) dopo quello in Spagna mentre Scott Redding (Marc VDS Racing Team) chiude terzo e guadagna qualche punto su Pol Espargaro, quarto. Bravo Simone Corsi, che dopo le belle qualifiche di ieri si piazza in sesta posizione.

Partito dala pole, Alex Rins si aggiudica in Moto3 il lungo duello con i connazionali Alex Marquez e Maverick Vinales, rispettivamente secondo e terzo: per il centauro spagnolo della Estrella Galicia 0,0 terza vittoria stagionale, la seconda di fila dopo quella in Germania. Il migliore degli italiani è Romano Fenati che a suon di sorpassi guida la sua Ftr Honda al nono posto. Nelle prime fasi brutta caduta per Jack Miller a cui è stata diagnosticata una frattura alla clavicola destra.

Il circo delle due ruote ritorna ora in Europa con il gran premio della Repubblica Ceca a Brno già la settimana prossima.

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