La scena che si presenta agli occhi di chi ha il coraggio di guardare oltre la siepe che circonda il piccolo spazio verde è veramente penosa: tra i ciuffi d’erba dalla lunghezza irregolare carte e cartacce sembrano quasi germogliare dalla terra intorno alle panchine, bottiglie e cocci di vetro intorno alle giostrine semi-danneggiate e usurate dal sole e dalle intemperie, materiali plastici, lattine e barre di metallo arrugginito abbandonati vicino le vecchie altalene.
Il giardinetto versa in questo stato quasi 12 mesi all’anno e il degrado in cui è precipitato non è dovuto a qualche settimana di comprensibile incuria dovuta alle ferie estive.
“Gli spazzini si occupano di portare via il più della spazzatura che si accumula in sacchetti abbandonati in prossimità del parco – dichiara il parroco, don Ciro De Marco – però, per ripulire la zona c’è sempre qualche volontario che, armato di buona volontà, ripulisce l’erba dai residui e dai rifiuti accumulati. Purtroppo l’ inciviltà di alcune teste calde ha sempre il sopravvento, infatti sono sempre i soliti a sporcare di nuovo l’area”.
In questa terra di nessuno speriamo che le istituzioni si muovano per porre rimedio alla situazione, rompendo finalmente il muro di insensibilità che si è andato a creare.
Raffaele Cirillo