Dalla Spagna la campagna di ricerche: “La Necropoli di Porta Nola. La comunità dei vivi e la città dei morti”

2 scaviSi è appena conclusa la campagna di ricerche e studi archeologici “Pompeya, Via Nola, la comunidad de los vivos y la ciudad de los muertos” (tradotto in italiano “La Necropoli di Porta Nola: la comunità dei vivi e la città dei morti”) dell’anno 2013.
La quindici giorni di indagini e studi degli archeologi del  “Departamento d’Arquelogia del Colegio oficial de Doctores y Licenciados de Valencia y Castellòn”,  patrocinata dalla Soprintendenza per i beni Archeologici di Pompei, è giunta al quarto anno e riscuote sempre un gran successo tra i partecipanti.
Il progetto, curato dal dott. Llorenç Alapont Martin e dal dott. Luigi Pedroni, si occupa di unire l’analisi storica all’indagine archeologica utilizzando i dati scientifici raccolti dal dott. Alapont e dai suoi collaboratori nel corso delle sue numerose ricerche storiche e antropologiche sui siti archeologici campani.
Il lavoro degli studiosi spagnoli consiste in un’inchiesta sui calchi e sul materiale rinvenuto alla Necropoli di Porta Nola.
1 scavi“Le nostre sono ricerche condotte con rigore e metodo scientifico,” ci spiega entusiasta il dott Alapont “il nostro lavoro sul campo ha ampia valenza didattica che permette di apprendere ai giovani archeologi neolaureati come impostare le ricerche sui siti antichi e come procedere con le attività di scavo. Non c’è posto migliore degli Scavi di Pompei per poter carpire la cultura classica romana. Il progetto che portiamo avanti ha un’ampia valenza storica e antropologica oltre che archeologica: analizziamo la contrapposizione tra il mondo dei morti, rappresentato dalla Necropoli, e quello dei vivi, oltre le mura dell’antica città; Porta Nola rappresenta la connessione tra questi due universi, che sembrano così differenti nonostante siano profondamente collegati tra loro”.
3 scaviLe ultime parole di Alapont sono sui crolli avvenuti negli ultimi anni a Pompei e sulle notizie di degrado dei siti, giunte fino in Spagna : “Nonostante i crolli e le tante problematiche, Pompei rimane il sito più bello ed affascinante del mondo; soltanto qui è possibile osservare degli spaccati di vita antica così ben conservati. Spero che in futuro il sito possa ricevere dal Governo Italiano e dalla Comunità Europea gli aiuti e i riconoscimenti che merita.”

La stessa speranza condivisa dal capo degli archeologi spagnoli è la stessa che ci auguriamo anche noi.


Raffaele Cirillo

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