Continua a tenere banco l’intricato affaire del Puc nella cittadina mariana. Dopo l’Ascom e il movimento civico cittadino Pompei 2.0, questa volta a scendere in campo è l’Associazione Architetti Pompei. Il piano urbanistico comunale, in fase di approvazione per la città di Pompei, sembra presentare più di una falla. E i punti deboli sono stati prontamente individuati dall’associazione dei professionisti che, in un messaggio chiaro e coinciso, sintetizza il proprio pensiero. Nell’informativa, ampiamente diffusa anche a mezzo del social network facebook, si legge quanto segue:
“E’ in corso di approvazione il Puc: L’amministrazione comunale sta procedendo con insolita e sospetta solerzia e celerità agli adempimenti previsti per legge. Dai grafici pubblicati sul sito del comune, una pubblicazione peraltro priva della zonizzazione, non sembra che gli obbiettivi del piano siano tesi ad un reale sviluppo del territorio ma unicamente ad alcune grosse operazioni speculative. Nel contempo, senza creare un reale sviluppo delle aree periferiche, si evidenzia una precisa volonta di proseguire nell’operazione di svalutazione e desertificazione del centro iniziata con la sciagurata idea della costruzione del centro commerciale “La Cartiera”. Sono gradite, da parte dei colleghi, degli operatori commerciali e di quant’altri hanno a cuore le sorti del paese, osservazioni e\o proposte in merito.
Un invito alla collaborazione esteso a tutti gli architetti pompeiani per un apporto costruttivo di idee. L’obbiettivo è preciso: individuare per poter contrastare i punti deboli del Puc in via d’approvazione. E già nelle settimane scorse anche le associazioni di categoria avevano ravvisato, nella loro quasi totale esclusione dal tavolo di concertazione del piano urbanistico comunale, un che di anomalo. Se si considera infatti che proprio da questo tipo d’intervento urbanistico dipende il futuro di una città per il lungo periodo, risulta davvero molto strano che nella città mariana l’amministrazione comunale proceda quasi a porte chiuse. Le associazioni di categoria, per gennaio 2013, avrebbero dovuto ricevere i prospetti provvisori degli interventi da praticare. Ma secondo diverse testionianze, pare che l’amministrazione comunale non abbia provveduto alla consegna. Questo spiega come mai, in occasione della riunione convocata a palazzo De Fusco il mese scorso, in tanti decisero di non prendervi parte. Discutere di un qualcosa forse già pianificato dall’amministrazione comunale, deve aver dato fastidio a molti. Comunque, al di là di ogni ragionevole dubbio, una cosa è certa: il Puc cambierà il volto di Pompei almeno per i prossimi vent’anni. Gli interventi che verranno approvati avranno un impatto significativo sullo sviluppo della cittadina. E allora, non ci si può permettere di sbagliare. E la condivisione di idee rappresenta il primo step, quello più importante. La politica deve uscire dal palazzo per incontrare le idee di tutti. Lavoro di squadra e confronto di opinioni e progetti: questo, in sintesi, l’appello accorato dell’Associazione Architetti Pompei. E ad essere coinvolti, devono essere tutti i cittadini.
Marianna Di Paolo