”E’ la riprova che questo settore è vivo e che resta un punto di forza per la nostra regione – dicono il presidente e il direttore di Coldiretti Campania, Gennarino Masiello e Prisco Lucio Sorbo – I nostri vini rispecchiano in pieno la grande varietà dei nostri territori e sono in grado di accontentare tutti i palati, da quelli che desiderano sapori più decisi a quelli che preferiscono i più delicati. In più i nostri vini raccontano una storia e una tradizione millenaria che è bello andare a riscoprire seguendo itinerari che sono unici”.
Sono oltre 23mila gli ettari di vigne in Campania. E a confermare l’alta qualità dei vini prodotti sono proprio i numeri: sono 4 quelli a Denominazione di origine controllata e garantita (Docg), 15 a Denominazione di origine controllata (Doc) e 10 a Indicazione geografica tipica (Igt). Senza contare che i migliori vini dell’antichità, come il Falerno, il Greco, il Faustiniano, il Caleno, erano prodotti proprio in Campania.
”Nella nostre terre – dicono i vertici di Coldiretti Campania – si intrecciano gusto, paesaggio e storia. Non c’è niente di meglio di scoprire tutto questo attraverso, per esempio, le ‘strade del vino’ i cui percorsi sono a portata di clic grazie anche alla nuova versione di iTerranostra scaricabile dall’Apple store e ricca di indicazioni utili sui vini campani”.
L’export è un assoluto punto di forza. Oltre la metà del fatturato estero, spiegano da Coldiretti, viene realizzato nell’Unione Europea dove le esportazioni di vino crescono del 10% così come avviene negli Stati Uniti. La Germania si conferma il primo mercato con una crescita del 13%, ma l’export va a gonfie vele anche in Francia (+12%) e Gran Bretagna (+8%). Un vero e proprio boom si registra in Russia dove gli acquisti di vino sono cresciuti del 32%. Crescita record (+30%) anche in Australia. Positivo anche il dato sui mercati asiatici con una crescita complessiva del 3% e un aumento particolare del 5% in Cina.
“L’aumento nelle esportazioni di vino e la qualità della vendemmia di quest’annata sono segnali importanti di un settore vivo per l’intero Paese che si conferma il secondo produttore mondiale dopo la Francia e rappresentano dati soddisfacenti perché in controtendenza rispetto alle stime di contrazione del Pil nel 2013”. Commenta così Simone Valiante, membro della Commissione Agricoltura della Camera, i dati diffusi oggi dall’Unione Italiana Vini, UIV. Per Valiante “la forza trainante di questo settore riflette anche l’impegno per la tutela del paesaggio e dei territori, dell’ambiente e della qualità delle produzioni. Questi risultati – conclude – raccontano una storia di tradizione e di qualità che va protetta dalle imitazioni e nei canali di commercializzazione a tutela delle imprese e dei consumatori”.