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Pompei-Castellammare: è giallo sulla morte di Carmine Parmentola

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E’ giallo sulla morte di Carmine Parmentola, il 37enne imprenditore ortofrutticolo di Castellammare, ritrovato carbonizzato all’interno della sua automobile ieri a Pompei. Sul caso sta indagando la polizia. L’uomo era titolare del contratto d’affitto del parcheggio privato di via Mariconda dove è stata rinvenuta la vettura in fiamme. Aperte tutte le ipotesi sulle cause della morte.

Al momento dai fotogrammi passati in rassegna dalla Scientifica, si vede l’uomo che, in pantaloncini corti, apre il cancello dell’area-parcheggio. Da qualche tempo l’area e l’attività era in dismissione, a causa della crisi e l’uomo aveva aperto un negozio di ortofrutta a Castellammare. Dalle immagini si vede Parmentola che entra. sono circa le ore 4,50 del mattino di ieri, poi esce di nuovo.

Altre telecamere, quelle del distributore della Tamoil che si trova nei pressi del parcheggio, lo riprendono poco dopo, alle ore 4,57, mentre si rifornisce di una tanica di benzina. Quindi torna di nuovo nel suo deposito di via Mariconda. Entra e, infine, scompare dal raggio di ripresa delle telecamere. Che cosa sia accaduto dopo è difficile da ipotizzare. Ma gli agenti del commissariato di Pompei, diretti dal vicequestore Maria Rosaria Romano, hanno interrogato la famiglia che come elemento utile ha fornito solo un dettaglio: l’imprenditore aveva lasciato l’abitazione la sera prima, intorno alle ore 18,30, e non aveva trascorso la notte a casa.

Deve ancora essere effettuata l’autopsia che stabilirà se prima del rogo qualcuno abbia agito con violenza nei suoi confronti. Secondo gli investigatori è verosimile che possa trattarsi di suicidio. Gli investigatori, inoltre, rovistano anche nel passato di un fratello dell’imprenditore che è attualmente detenuto, appartenente al clan Scarpa-Omobono, un’organizzazione camorristica di Castellammare di Stabia da tempo assicurata alla giustizia e non più operante sul territorio.

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