Il Premio Pesce, il concorso enologico, istituito in memoria del fondatore della Strada del Vino del Vesuvio, ha selezionato, nei giorni scorsi nei saloni della Borsa Valori, i vini vincitori che saranno resi noti al pubblico e premiati l’8 settembre, ultimo giorno della kermesse, presso il Palazzo de’ Medici di Ottaviano.
A livello nazionale, i vini campani e, in generale quelli vesuviani che oggi rappresentano il fulcro della viticoltura, sono molto apprezzati per la forte identità territoriale strettamente legata alla natura vulcanica del suolo ed al profondo legame dei produttori con il territorio. Tucidide, il famoso condottiero e storico greco del V secolo avanti Cristo, affermò che i popoli del Mediterraneo cominciarono ad uscire dalla barbarie, quando iniziarono coltivare la vite e lolivo e, da quell’epoca i coloni delle terre alle pendici del temuto vulcano hanno continuato a coltivare con amore e passione i vini preferiti da veri intenditori: rossi piedi rosso, aglianico e olivella, i bianchi coda di volpe, catalanesca, falanghina, verdeca e greco, garantiti oltre che dalle straordinarie caratteristiche organolettiche delle uve e della natura vulcanica dei suoli, anche da un disciplinare di produzione molto rigoroso
I vini del Vesuvio sono sottili, agili e scattanti, caratterizzati dalla tipica vena minerale del suolo che sanno coinvolgere in maniera semplice ed emozionare nei tempi lunghi. Puntano sempre più ad un’espressione di alta qualità, tanto da essere presenti in tutte le guide di settore in maniera rilevante. Oggi si parla di abbinamento alla mozzarella di bufala, alla pizza, fino a non molto tempo fa impensabile.
L’on. Paolo Russo nel concludere la conferenza ha dichiarato: “Vesuvinum è la fotografia dell’agricoltura che vorremmo, quella che non solo sa migliorarsi in termini di qualità ma che sa anche esprimere tutte le peculiarità di un territorio riuscendo, quindi a farsi apprezzare in loco cosi come a migliaia di chilometri di distanza”.
I tre giorni settembrini prevedono stand espositivi di prodotti locali, degustazioni vini e oli, presentazione di libri, cene di gala e spazi educativo del bere consapevole.
Mario Carillo