Per il nostro viaggio di autunno, periodo in cui da noi ormai sta incominciando ad arrivare il primo freddo, proponiamo un viaggio al sole nel sud della Tunisia: Tozeur e Nefta.
In questa parte di territorio tunisino, che si trova a metà strada tra le montagne dell’Atlante e lo sconfinato spazio vuoto del deserto, il paesaggio assume una profondità sconfinata.
Il Jerid è la regione che va da Gabés fino al confine algerino dove si trovano solo villaggi oasi costruiti intorno alle sorgenti e alle profonde gole. Questa stretta striscia di terra, il cui nome significa “il paese dei palmeti”, si estende tra i due principali laghi salati il Chott el-Jerid e il Chott el-Gharsa, e le sue oasi sono da sempre famose per i dolcissimi datteri; la stagione della raccolta, in autunno, è un momento perfetto per visitarle. Il sud della Tunisia era l’avamposto più meridionale dell’Africa romana, dove alcune città, tra cui Tozeur, formavano il Limes Tripolitanus, una linea di fortificazioni posta a difesa del confine sud occidentale dell’impero romano. Tozeur e Nefta sono le due città più grandi della regione dello Jerid.
Tozeur, centro politico e commerciale, è ricca di palme, con 200 sorgenti che zampillano. Il quartiere di Ouled Haddef rappresenta il cuore della città antica e fu costruito nel XV secolo con una cinta muraria tutta in mattoni fatti a mano.
Anche gli edifici hanno un’architettura particolare, che si ritrova soltanto qui e a Nefta, con le facciate delle case in mattoni che disegnano, sporgendo, motivi ispirati alla calligrafia islamica. La sua intricata struttura urbanistica, con viuzze strette e camminamenti a zig-zag è stata studiata per far fronte alle tempeste di sabbia che si abbattono sul paese soprattutto in primavera.
Merita una visita il museo Dar Cherait, in realtà è un centro culturale che comprende un museo dedicato agli aspetti della vita quotidiana tunisina con statue di cera e ambienti perfettamente ricostruiti.
A est e a sud di Tozeur si estende la vasta oasi lussureggiante situata proprio ai margini del Chott el Jerid, il lago salato. Nell’oasi, grazie a una rete di canali costruita nel 1270 che distribuisce l’acqua, oltre alle palme da datteri (quelli di Tozeur sono considerati i più buoni del mondo) crescono piante di melograno, fichi e banani. Al limite meridionale sorge il villaggio di Abbes, e poco lontano il Marabutto di Sidi Ali Bou Lifa, famoso per l’enorme albero di giuggiolo che vanta una circonferenza di ben 10 metri e che, secondo la tradizione, fu piantato quattro secoli fa dal santo a cui l’edificio è dedicato. Qui si trova anche il Paradiso, un vivaio-giardino ricco di piante mediterranee, esotiche e di un’incredibile varietà di fiori.
Un elegante ristorante in mezzo alla palmeraie è il Planet Oasis Tozeur in villaggio di tende berbere (molto chic) dove potrete anche assistere a un spettacolo di suoni e luci, proprio nel cuore dell’oasi. Per divertirsi poi un Eco-park con ponti tibetani e percorsi avventura tra le palme.
Il sito romano di Nefta è un importante centro re-ligioso. I vecchi quartieri del paese riescono ad accogliere ventiquattro moschee e più di cento marabutti (tombe a cupola dove sono sepolti e venerati i santi locali). A rendere particolarmente suggestiva la città vecchia di Nefta sono le vie strette spesso coperte da volte a botte, le molte cupole dei marabutti e le facciate delle case trapuntate di mattoni a motivi geometrici come a Tozeur. L’oasi di Nefta, molto vicina al lago di Chott El-Jerid e al confine con l’Algeria, si divide in due grandi palmeti: quello di La Corbeille a nord e quello di Paradis, il più vasto dei due, a sud. Le due zone sono collegate tra loro da una rete alimentata dalle oltre 150 sorgenti di La Corbeille. Ai visitatori è possibile entrare in una delle piantagioni di datteri dove vengono offerte bevande a base di succo di palma oppure sigari fatti con le foglie di queste piante.
Partiamo dunque, il sole caldo della Tunisia ci aspetta!