Sabato sera 7 settembre anche a Brusciano si è pregato, vegliato e digiunato per la Pace in Siria e nel mondo. Papa Francesco domenica scorsa durante l’Angelus in Piazza San Pietro a Roma aveva indetto “per tutta la Chiesa, il 7 settembre, una giornata di digiuno per la pace in Siria e nel mondo. L’umanità ha bisogno di vedere gesti di pace. Chiedo a tutte le comunità di organizzare qualche atto liturgico secondo questa intenzione”. Il Pontefice ha poi ricordato in settimana, twittando con l’ashtag #prayforpeace, all’intero mondo, a tutte le religioni ed anche ai non credenti, tale impegno perché “la Pace è un bene che supera ogni barriera, perché è un bene di tutta l’umanità”.
Lunedì scorso, da Nola il nostro Vescovo, S. E. Mons. Beniamino Depalma, aveva invitato i fedeli della diocesi, parrocchie, movimenti e associazioni ad unirsi a lui in una veglia di digiuno e preghiera per la pace per sabato 7 settembre presso la Cattedrale di Nola dalle ore 21.00 alle ore 24,00. Così è stato anche a Brusciano la cui positiva risposta all’appello di Papa Bergoglio ed all’invito di Mons. Depalma è stata concretizzata dal Parroco Don Salvatore Purcaro e dal Sindaco, Avvocato Giosy Romano, accompagnato dagli Assessori Angelo Di Palma e Felice Marotta, che con la Comunità Interparrocchiale e la Cittadinanza e di Brusciano hanno svolto una grandiosa fiaccolata. Il corteo di luce, testimonianza ed impegno è partito alle ore 20,30 dalla Chiesetta di San Sebastiano Martire, transitato per Via Semmola, sostato in Piazza XI Settembre e poi in Piazzetta De Ruggiero, quindi inoltratosi per Via Roma e Via San Francesco ha raggiunto la sacra meta nella Chiesa S. Maria delle Grazie con i partecipanti guidati nei canti religiosi da Gelsomina D’Amore con voce, chitarra ed altri componenti del coro parrocchiale.
Il Parroco, Don Salvatore Purcaro, alla partenza ha indicato il grande coinvolgimento riscontrato con la partecipazione delle diverse religioni a livello mondiale a questa iniziativa papale a favore della Pace; in Piazza XI Settembre ha ricordato che “non bisogna farci vincere dalla paura e non cadere nel pregiudizio verso l’altro, lo straniero. Se trionfano odio e paura succedono cose dolorose come quelle ricordate nell’intitolazione di questa piazza”; sotto il Municipio Vecchio alla fine di Via Semmola, don Salvatore ha richiamato tutti a rafforzare rapporti e relazioni a collaborare con la Chiesa, il Comune, la Scuola, le Associazioni per realizzare armonicamente il benessere generale, la pace ed un coerente cammino di fede. Una volta in Chiesa è iniziata la “Veglia per la Pace” protratta fino a mezzanotte.
Il Sindaco Giosy Romano nel corso della fiaccolata ha espresso “l’emozione della partecipazione, in sintonia con Papa Francesco, il nostro Vescovo S. E. Mons. Depalma, il nostro Parroco, Don Salvatore, e la Comunità di Brusciano, di noi tutti, uomini e donne di buona volontà, chiamati alla preghiera per invocare la pace in Siria e nel mondo intero. La guerra porta morte, distruzione e odio. Il mio pensiero -ha concluso il Primo Cittadino- in questi giorni di anniversario degli eventi bellici del 1943 che hanno segnato la storia del’Italia, va certamente al sacrificio dei militari, ma voglio ricordare le tante dimenticate vittime civili che a Brusciano caddero sotto i bombardamenti, per la cui giusta commemorazione ci stiamo adoperando nel Settantennio di quei tragici fatti”.
Nel corso dell’intera “Giornata di digiuno e di preghiera per la Pace in Siria, in Medio oriente e nel mondo intero” nella fiaccolata e nella veglia di preghiera sono stati lette le parole di Papa Francesco, dall’Angelus del 1° Settembre 2013 e dalla Lettera per i lavori del G20; di Pio XII, Preghiera dei Bambini per la Pace; del Beato Giovanni XXIII, In Te la Via la Verità, la Vita; di Giovanni Paolo II, Regina della Pace; Benedetto XVI, Preghiera al Muro del Pianto in Terra Santa; Don Tonino Bello, La Pace come cammino; Rachel Cornie, Testimone di Pace. Dall’invocazione allo Spirito, all’Esposizione della Santissima Eucarestia e Adorazione, alle letture bibliche, tra preghiere, canti e silenzi di meditazione, ogni tanto suonavano le campane a distesa come a richiamarsi di campanile in campanile, di paese in paese, di città in città, di nazione in nazione, come un estendersi di braccia a formare una catena solidale in un immenso orante Pater Noster con un “libera nos a malo” per la Pace nel Mondo, per tutti i popoli ed in ogni religione.