Boscoreale: il comune con l’acqua alla gola

MUNICIPIO_boscorealeBambole non c’è una lira!”: il titolo di una rivista teatrale degli anni Ottanta del secolo passato in cui gli attori squattrinati era sempre alla ricerca di finanziamenti, evidenzia come non altri la pessima situazione finanziaria dell’ente di Piazza Pace. Non ci sono soldi in cassa, a Boscoreale. Anzi, qualcosa c’è. Ma si tratta di briciole. A fronte dei quattro milioni di euro che l’anno scorso – il 2013 per intendersi – erano arrivati dallo Stato centrale, adesso, a malapena, sono arrivati 1300 milioni, circa. Così dicono i bene introdotti nella situazione finanziaria dell’ente comune. Bruscolini, quel fondo cassa, se si considera la situazione asfittica del comune che esce da un commissariamento arrivato in seguito al voto di sfiducia che i consiglieri inflissero al vecchio sindaco Gennaro Langella. Una situazione che, per questo motivo, non consente di accedere a prestiti, che vengono erogati solo se coperti da presunte, future, entrate. Se a questo si aggiunge il mancato incasso delle somme che sarebbero dovute arrivare dalla riscossione dell’Imu, allora ben si comprende come e quanto sia al limite la situazione economico – amministrativa della cittadina vesuviana.   E, dunque, non è certamente un inizio da “rose e fiori” per il sindaco Giuseppe Balzano che in questi giorni sta cominciando a muoversi, dopo la pausa estiva e i primissimi adempimenti del dopoelezioni. Ovviamente, il regime di ristrettezza economica impone la massima attenzione e l’obbligo ad essere accorti nell’evitare spese superflue e sprechi. In tutto questo Balzano dovrà darsi da fare per ricostruire  l’immagine del comune troppe volte finito sulle prime pagine per scandali presunti o reali. A questo servirà, almeno in parte, il prossimo consiglio comunale, previsto prima della fine di questo mese. Il plenum settembrino servirà a mettere anche dei punti fermi sulla pianta organica e a rivedere incarichi e carichi di lavoro. Altra situazione che dovrà essere affrontata è quella della definitiva destinazione dell’area prossima al cimitero ad area mercatale, con conseguente sblocco, il martedì, dell’importante arteria parallela a via Giovanni della Rocca. E, così di seguito, si dovrà discutere dell’area Pip alla periferia est; si provvederà a uno sbocco su via Panoramica del Parco Pubblico; bisognerà intervenire per la funzionalizzazione della Biblioteca comunale che, finalmente (e per opera del passato commissario Capomacchia), ha trovato una collocazione degna e accessibile in piazza Vargas. Infine, si è iniziato a discutere anche del risparmio energetico (che in una situazione di crisi e carenze di fondi è sicuramente importante) attraverso la realizzazione di impianti fotovoltaici sui lastrici solai degli edifici scolastici cittadini. Le installazioni, se da un lato consentirebbero un risparmio consistente sulle spese sostenute per fruire dell’energia elettrica, sino a ripagare gli investimenti per la loro realizzazione, d’altro canto avrebbero una sicura ricaduta sulla riduzione degli inquinanti e sull’impatto ambientale causato da produzione e passaggio di energia elettrica, ottenuta con metodi convenzionali. Su tutto, però, c’è da tenere presente la situazione politica che potrebbe cambiare: con il passaggio di un  consigliere che dallo schieramento dell’ex sindaco Gennaro Langella (che così resterebbe quasi solo) al gruppo di Carmine Sodano, vicesindaco, e “punta di diamante” politica del senatore Pietro Langella e del “suo” Mpc, Movimento Popolare Campano. In questo modo i due schieramenti principali della “coalizione Balzano”: Pd e Mpc potrebbero contare sullo stesso numero di eletti e quindi non ci sarebbe più quella sorta di rapporto di forza di quattro a tre del Pd sull’Mpc. Insomma, ci potrebbero essere dei problemi di rappresentanze e visibilità politica. Fermo restante, tuttavia, che anche senza il Movimento, Balzano e i suoi governerebbero senza problemi, godendo comunque di una forza schiacciante e di una più che ampia maggioranza capace di metterli al riparo da eventuali idee “strambe” che potessero venire agli alleati arrivati con il ballottaggio. Il tutto, su uno sfondo ipotetico di situazioni di “sofferenza”, come suggeriscono i bene informati della politica locale. Ma questa, come dicono gli stessi bene informati, sono scenari di fantapolitica.

Enrico Guastafierro

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