Terzo accesso della DIA nei cantieri del Grande Progetto Pompei. Dopo quelli di aprile e di luglio, infatti, scattano nuovi controlli sui lavori del piano da 105 milioni cofinanziato dall’UE. L’azione congiunta delle forze dell’ordine (DIA, Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza) ha riguardato in particolare le domus di Sirico, del Marinaio e delle Pareti Rosse. Nel corso dell’ operazione gli ispettori antimafia hanno sottoposto a controlli due società e venti persone.
Tale accesso, del resto, è avvenuto in esecuzione del decreto emesso dal prefetto di Napoli Francesco Musolino al fine di prevenire eventuali tentativi di infiltrazione camorristica negli appalti del GPP. A tal fine proprio nel marzo dello scorso anno era stato siglato il protocollo di legalità tra prefettura e soprintendenza; protocollo promosso dai ministeri dei beni culturali, della coesione sociale, dello sviluppo economico e dell’istruzione.
Resta massima, dunque, l’attenzione degli inquirenti sul progetto europeo per il recupero della città sepolta, un progetto che comprende anche altri due cantieri avviati: Criptoportico e Dioscuri. Sarà essenziale, quindi, proseguire sul sentiero della legalità, oltre che della tutela, per rendere davvero Pompei, come sostiene il ministro Bray, “emblema del rilancio dell’Italia”.
Claudia Malafronte