La pesca illegale è oggetto di costante attenzione da parte delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera. L’importanza di prevenire questo tipo di attività illecita è essenziale per la tutela del consumatore: la necessità, sempre più sentita, di impedire che il cittadino venga “colpito” sia nei risparmi che nella salute, è dimostrazione di una politica di prossimità che la Guardia Costiera ha da sempre considerato come prioritaria. Il fenomeno dell’illegalità non può essere visto a “compartimenti stagni”, non dialoganti l’uno con l’altro. Nel momento in cui si effettuano catture illecite, ci sono società disposte a commercializzare ed un mercato che richiede il prodotto. Tanto nel caso in cui si tratti di specie nostrane quanto provenienti da mari lontani.
E’ in questo senso che le Capitanerie di Porto – Guardia Costiera hanno disposto operazioni a livello nazionale per scoraggiare questo fenomeno, acquisendo, pertanto, un quadro preciso delle violazioni: dalle frodi commerciali alla pesca in zone vietate, dalla cattura di novellame agli impianti abusivi, dai prodotti in cattivo stato di conservazione al rispetto delle disposizioni sull’etichettatura.
Durante l’operazione condotta dai militari della Guardia Costiera, in più comuni della penisola sorrentina, ed in particolar modo presso Massa Lubrense, sono stati controllati diversi punti di sbarco del pescato. Nell’ambito di queste verifiche sono stati effettuati sequestri di prodotti ittici e sono stati elevati verbali amministrativi, causa principale l’impiego di strumenti da pesca vietati.
“Un’operazione che dimostra la professionalità nella tutela della salute pubblica – ha commentato il Comandante Savino RICCO – Devo quindi esprimere il mio grande apprezzamento per l’impegno dei miei uomini.”
