“In Italia ci sono circa 750.000 cacciatori (1,2% degli italiani) di cui circa 45mila in Campania. La novità di quest’ anno per l’ inizio della stagione venatoria – raccontano il responsabile regionale dei Verdi Ecologisti Francesco Emilio Borrelli ed il coordinatore dei Giovani Verdi della Campania Fausto Colantuoni – è costituita da un pronunciamento della Corte europea dei diritti dell’uomo del 30 giugno 2012, che ha in qualche modo introdotto il diritto dei possessori del terreni a fare obiezione di coscienza contro la caccia e ad impedire l’ingresso dei cacciatori nei loro fondi.
Noi chiediamo a tutti i proprietari di fondi o siti frequentati abitualmente dai cacciatori in Campania di applicare l’obiezione di coscienza venatoria
La Corte europea infatti, partendo dal presupposto che la caccia è esercitata perlopiù a fini ricreativi, ha stabilito che una legislazione nazionale non può impedire al proprietario di negare l’accesso al proprio fondo”.
“In Italia – concludono Borrelli e Colantuoni – i cacciatori hanno libero accesso ai fondi e il referendum indetto nel 1990 per cambiare questa disposizione è naufragato per mancanza di quorum. L’ unico modo per tenere fuori i cacciatori è dunque recintare il terreno con una rete metallica alta almeno 1,2 metri o con un corso d’acqua perenne profondo almeno 1,5 metri e largo 3. Il divieto di caccia vale attualmente solo su colture specializzate ancora in attesa di raccolto (tipo frutteto e vigneto) e i proprietari di un fondo hanno solo la possibilità di chiedere l’esclusione dei loro terreni dalla gestione programmata della caccia: verrà accolta a patto che non ostacoli la “pianificazione faunistico-venatoria. Con l’ obiezione venatoria i cacciatori sarebbero automaticamente respinti”.