Concussione e abuso d’ufficio, questi i reati contestati dai PM della procura di Torre Annunziata a chiusura delle indagini sul caso Parking Plinio. Il primo cittadino, Claudio D’Alessio, sarebbe indagato per concussione nei confronti del titolare del parcheggio, l’imprenditore Natale Russo.
Due volte sindaco di Pompei, vincitore nel 2004 e nel 2009 con una coalizione di centro sinistra, un passato nel PD e attualmente nell’UDC, D’Alessio avrebbe preteso, secondo i PM, dei soldi dal titolare della ditta incaricata della rimozione forzata. In base alla ricostruzione dei magistrati, Rosa Annunziata e Maria Rosaria Magariello, il denaro avrebbe rappresentato un “contributo per il partito di appartenenza”.
Niente soldi, niente appalto, questa la minaccia su cui si basa l’accusa. Al comandante della polizia municipale, Gaetano Petrocelli, invece, viene contestato l’abuso d’ufficio. A un anno dall’apertura dell’inchiesta, quindi, nell’agosto scorso, arrivano gli avvisi di conclusione delle indagini che pesano come un macigno sull’esecutivo cittadino, già in bilico.
Nella serata di ieri, del resto, i consiglieri di maggioranza erano stati avvistati nei pressi della casa comunale. Riunione anomala per orario e tempistica, essendo ancora lontano il consiglio comunale. Alcuni avevano pensato a un ennesimo tentativo di serrare i ranghi a fronte di una possibile sfiducia. Probabile, invece, la chiamata alle armi di D’Alessio a fronte della notifica da parte della procura.
Il diktat è mantenere il governo cittadino compatto in vista di due obiettivi essenziali: bilancio e PUC. La sensazione, tuttavia, è che il moltiplicarsi della adunate segnali anche il crescere del malcontento. E che la barca D’Alessio, sotto l’ennesima tempesta, rischi davvero di affondare.
Claudia Malafronte