Più di un milione di casi di malattie epatiche registrati ogni anno in Italia, 200mila nella sola regione Campania, con una incidenza di mortalità per i tumori al fegato (il triplo rispetto alla media nazionale) che fanno del territorio campano la maglia nera su tutto il territorio nazionale. A fronte di questi dati allarmanti, nella città di Napoli è in corso la sperimentazione delle Università delle nuove pillole per combattere l’epatite C, con guarigioni attestate in dodici settimane anziché un anno, che fanno degli Atenei del capoluogo campano delle eccellenze nella sperimentazione delle cure privilegiate in ambito internazionale. Nuove frontiere nella cura delle epatopatie che fanno registrare anche ricoveri nelle strutture cittadine di pazienti provenienti da altre regioni italiane, come nel caso di un soggetto proveniente da Udine.
È da questi dati che sabato 21 settembre riparte A Napoli ci vuole fegato, kermesse ideata dai Proff. Carmelina Loguercio e Giovanni Battista Gaeta, ordinari di Gastroenterologia e Malattie Infettive presso la Seconda Università di Napoli, e dal Prof. Nicola Caporaso, Ordinario di Gastroenterologia presso la Università Federico II. Un’iniziativa, che quest’anno giunge alla sua seconda edizione, realizzata con il Patrocinio del Comune di Napoli e della Regione Campania, e con la partnership della Caffè Toraldo e dell’Epac (Associazione Onlus impegnata nelle prevenzione delle malattie epatiche), alla quale parteciperà anche il sindaco di Napoli Luigi de Magistris.
L’intento della manifestazione, che si svolgerà dalle ore 10 alle 18, è quello di far capire ai napoletani che guarire dalle malattie epatiche è possibile, grazie alle cure sperimentate in questi anni nei centri specializzati delle Università partenopee e ad un corretto stile di vita. “Basta davvero poco per prevenire tali malattie – ricorda il professor Caporaso – Purtroppo, siamo di fronte a patologie asintomatiche, che richiedono controlli periodici e pratiche alimentari adeguate, ed è per questo che anche quest’anno, attraverso i nostri stand, sensibilizzeremo i napoletani a queste tematiche”. “Con gli attuali farmaci a nostra disposizione possiamo bloccare le malattie al fegato prima che si arrivi alla cirrosi – aggiunge Gaeta – Le sperimentazioni delle nuove pillole diffuse su scala internazionale, per la cura l’epatite C, è già una realtà nei nostri Atenei, con ottimi risultati riscontrati in appena 5 giorni dalla somministrazione del farmaco ed un drastico abbattimento degli effetti collaterali rilevati nelle cure classiche. Ecco perché le nostre campagne devono proseguire, affinché venga sensibilizzata la popolazione su un tema che non deve far più paura”. “Una campagna di sensibilizzazione che mira soprattutto alle nuove generazioni – conclude la professoressa Loguercio – Quest’anno infatti anche gli studenti del Liceo Vittorio Emanuele hanno partecipato all’iniziativa di piazza Dante, attraverso studi e lavori didattici inerenti alla kermesse. Agli spazi informativi previsti per sabato, inoltre, ci saranno i giovani medici delle nostre facoltà, che contribuiranno all’attività informativa e di screening gratuita prevista per i soggetti a rischio che vorranno sottoporsi ai controlli”.