Scafati, indennità di assessori e sindaco: l’opposizione in pressing sull’amministrazione

comunescafati1gSul tema delle indennità percepite da sindaco, assessori,consiglieri e dirigenti comunali sono emerse già dall’ultimo consiglio comunale differenti opinioni. Il sindaco Aliberti e la giunta  non vogliono neanche in minima parte rinunciare ai propri privilegi. Maggiore sintonia c’è tra l’opposizione.

Sinergia teorica, ma differente sul piano del modus. In particolare tra le posizioni del Cotucit e di Fratelli D’Italia. ”La proposta  come mozione della decurtazione degli stipendi parte da Fratelli d’Italia. Nella precedente amministrazione per una delibera ci eravamo abbassati lo stipendio del 10 per cento (giunta e dirigenti). Ma l’atto di delibera valeva per la vecchia giunta – ha osservato Salvati consigliere FDI  – .

Adesso avevo chiesto a questa nuova amministrazione un atto di responsabilità date le difficoltà economiche in cui versa l’ente. Purtroppo la maggioranza ha votato contro. Inoltre il sindaco ha presentato un emendamento illegittimo, in cui diceva che si poteva rinunciare volontariamente all’indennità,votando addirittura contro”.

“Il consigliere comunale percepisce 200 euro al mese – ha concluso Salvati –  mentre  i destinatari delle mozione  più di 2000 al mese. Sostanzialmente non sono gli stipendi dei consiglieri  che pesano ma altri. Non sono i nostri emolumenti da tagliare.“Il mio emendamento voleva significare questo:rinunciamo tutti ,compresi i consigliere comunali ,alle indennità. – ha espresso Michele Raviotta consigliere Cotucit –  Creando un capitolo ad hoc e sostenendo le fasce più deboli”. “Non intendo creare polemiche – ha conchiuso Raviotta – . Ma dico: io rinuncio alla mia indennità poiché ho sempre inteso la politica come servizio alla comunità. Cioè come atto di volontariato. Formalizzerò nei prossimi giorni la mia rinuncia al comune. Tuttavia questi soldi non andranno al comune ma ad aiutare le persone bisognose in primis i disoccupati. Rispetto i miei colleghi che intendono la politica come lavoro. Per me è una missione”.

Aniello Danilo Memoli

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