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Depuratore Napoli Est, l’allarme del Pd: “si rischia di perdere i fondi per l’adeguamento”

depuratore-cuma“Da anni non si rispettano le ordinanze sindacali e non ci si raccorda tra Comune e Regione-rischi seri per la salute e il de finanziamento di importanti opere”, il monito del Pd dopo l’insoddisfacente risposta ad una interrogazione su depuratore Napoli Est.
“La Giunta regionale della Campania,dopo tre mesi, ha risposto all’interrogazione del gruppo regionale del PD a firma Antonio Marciano sullo stato degli interventi per l’adeguamento del depuratore di Napoli est e degli interventi per riduzione dell’inquinamento del litorale della zona orientale di Napoli.

 

L’interrogazione è stata effettuata dopo la visita che i rappresentanti istituzionali del PD hanno svolto a Giugno per verificare lo stato degli interventi e il funzionamento dei depuratori di San Giovanni a Teduccio e di Napoli est.
Nel mese di Luglio la Giunta regionale e l’Amministrazione comunale di Napoli non hanno ritenuto utile partecipare all’audizione convocata dalla commissione speciale di controllo sulle bonifiche ,presieduta dal consigliere Antonio Amato,per verificare tutti gli aspetti,anche molto seri,emersi nel corso della visita istituzionale compiuta dal PD e che segnalavano inadempienze e mancanza di raccordo tra la Giunta regionale e l’Amministrazione comunale di Napoli.
Nella risposta la Giunta regionale della Campania sostiene che ,ad oggi ,non è stato predisposto il progetto di adeguamento in attesa che si definisca la questione dell’eventuale localizzazione del Termovalorizzatore in quell’area.
C’è il rischio serio di perdere gli 89 milioni di euro finanziati dal Cipe per l’adeguamento del depuratore di Napoli est e lo smantellamento del depuratore di San Giovanni a Teduccio.

Infatti la procedura del Cipe prevede,sulla base degli obblighi europei, che le gare d’appalto vanno indette entro il 2013.
Il secondo fatto grave che emerge dalla risposta della Giunta è che ,da anni, il Depuratore di Napoli est sversa all’interno del Porto di Napoli attraverso la condotta di emergenza mentre non viene attivata la condotta sottomarina pronta da anni.
Dalla risposta della Regione emerge che non si è trovato il modo, in quasi tre anni ,di avere un tavolo comune tra Regione e Comune di Napoli per affrontare compiutamente almeno tre nodi:
-l’adeguamento del depuratore di Napoli est e lo smantellamento del depuratore di San Giovanni a Teduccio che è di proprietà comunale;
-l’attivazione della condotta sottomarina rispettando l’ordinanza sindacale del Dicembre 2010 mai rispettata dalla Regione Campania;
-la messa in esercizio della centrale di sollevamento di via Palermo pronta da anni e mai entrata in funzione lasciando anche quest’estate inalterato l’impatto inquinante dell’alveo Volla sul litorale di San Giovanni a Teduccio.
In queste settimane,dopo la visita istituzionale promossa dal PD,il Comune di Napoli ha accelerato i lavori per la messa in esercizio della centrale di sollevamento di via Palermo.per l’appalto dei lavori per la sistemazione dei collettori dalla marinella ,e per trasformare l’impianto di San Giovanni a Teduccio in centrale di sollevamento.

Ma appare assurda l’incapacità politica dell’Amministrazione comunale di Napoli di costruire un tavolo di raccordo istituzionale sugli interventi per la depurazione e la sistemazione delle reti fognarie nella zona di Napoli est.
Si rischia cosi di ritardare ,di anni,il processo di disinquinamento e di recupero della costa.
Il PD proseguirà la sua iniziativa in tutte le sedi istituzionali e i raccordo con le associazioni e le forze vive del territorio per mitigare l’inquinamento del mare e garantire una migliore qualità dell’ambiente e della città”.

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